Nel Palazzo Ducale di Urbino c’è la rande mostra “Baldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della vita di corte” che fa parte delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte del Divin Pittore. E’ curata da Vittorio Sgarbi Pro-Sindaco di Urbino e Elisabetta Soletti.
Urbino continua a presentare mostre per ricordare il suo figlio più celebre: Raffaello. L’amicizia tra il grande scrittore rinascimentale Baldassarre Castiglione e Raffaello è molto nota. Baldassarre Castiglione lo scrittore del Cortegiano che fu tradotto nelle principali lingue dell’epoca, dà le direttive per il comportamento di coloro che vivevano a Corte. Questa mostra dedicata a questo finissimo intellettuale che pur non essedo nato a Urbino aveva scelto questa città, culla del Rinascimento (non bisogna dimenticare che Piero della Francesca e il matematico Luca Pacioli erano urbinati) in una Corte dove si respirava aria intellettuale.
La mostra che contiene opere importanti provenienti anche dall’estero ha il pregio, passando attraverso le letture raffinatissime del Castiglione, di presentarlo al meglio con intorno a lui i personaggi di Guidobaldo dal Montefeltro duca di Urbino, di Leone X dei Medici, degli Sforza, dei Gonzaga, di Isabella d’Este, ” prima donna del mondo”, dell’Imperatore Carlo V e di artisti quali in primis Raffaello, Leonardo, Tiziano, Giulio Romano, Piero della Francesca e il matematico Luca Pacioli. Tutto questo senza dimenticare di far conoscere, armi, antichi paramenti, antiche edizioni, i manoscritti e quant’altro possa focalizzare il suo personaggio, la Corte di Federico da Montefeltro, e la città di Urbino.
Elisabetta Soletti ha affermato: “I nomi di Raffaello e Baldassarre Castiglione che con Vittorio Sgarbi ho curato la mostra, significa dare il giusto rilievo al fondamentale contributo del sommo artista e del grande scrittore nella creazione del mito di Urbino e della sua corte nei primi decenni del Cinquecento. A entrambi infatti si deve l’affermazione del primato culturale del Rinascimento italiano in tutta Europa. Il Cortegiano ha rappresentato il modello ideale dei valori della civiltà delle corti come è documentato dall’eccezionale successo editoriale dell’opera , che fu tradotta in tutte le principali lingue nazionali, spagnolo, potoghese, francese, inglese, tedesco, polacco, un successo che conobbe una profonda e duratura fortuna fino al secolo XVIII”.
Una mostra importante che dimostra la cultura che ha avuto Raffaello anche prima di recarsi a Roma.
Savina Fermi