Un’interessante, bella esposizione dal titolo “Napoli Liberty N’aria e Primavera” apre a Napoli nella sede di Palazzo Zevallos Stigliano la stagione delle mostre nella Sede delle Gallerie d’Italia dal 25 settembre 2020 al 24 gennaio 2021.Si tratta di far conoscere al meglio il periodo nel quale la città fu travolta dall’ondata liberty. E’ curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca. Catalogo Skira editore.
Comunque lo si voglia chiamare Art Nouveau, Liberty o Floreale, pur nella sue distinzioni, alla comprensione del pubblico resta arte Liberty. Non molti conoscono che fu Napoli in quel periodo che recepì maggiormente sia lo stile urbano, che quello artistico in tutte le sue espressioni, dalla scrittura, alle arti visive, alla gioielleria e quant’altro, Napoli dominò in Italia.
Forse proprio per il carattere della popolazione questo stile in un certo senso più allegro, fu accolto al meglio. Per le arti visive soggiornò a Napoli Felice Casorati che prese per primo parte all’avanguardia secessionista appoggiando le iniziative delle mostre dei giovani e per questo apre la serie delle 70 opere tra dipinti, sculture, gioielli, manufatti vari, manifesti, che mettono in luce l’arte del periodo che va dal 1889 al 1915.
Lo stesso Palazzo Zevallos Stigliano fu restaurato e decorato con moderni stucchi a disegno floreale. Va detto che l’Arte Nova e la successiva crescita dovuta alle esposizioni nazionali e internazionali, nonchè l’avvento della nuova borghesia industriale, hanno dato una spinta al rinnovamento in ogni campo e questo nuovo stile ha contagiato Napoli in ogni su forma. Basterebbe far conoscere i suoi Cafè chantants come il famoso Salone Margherita nel quale si esibivano le più famose sciantose dell’epoca e le canzoni nate in quel periodo e note in tutto il mondo.
Tornando all’esposizione, le opere di quel movimento d’avanguardia nate dal 1909 a partire da Edgardo Curcio, Franco, Galante, Odoardo Parisini, Raffaele Uccello e, Eugenio Viti insieme agli scultori Costantino Barbella, Filippo Cifariello e Silvio Gatto, sono in mostra.
Una sezione notevole è dedicata alle arti applicate che in questa stagione si unisce alle arti cosidette maggiori, come la Fontana degli Aironi del 1887 di Filippo Palizzi, nonché oggetti d’arte applicata come i mobili, e i gioielli di Emanuele Centonze, Gaetano Jacoangeli e Vincenzo Miranda. E poi la scuola del corallo di Torre del Greco che lavora molto raffinatamente le pietre dure.
E ancora i manifesti pubblicitari e la grafica pubblicitaria dove sono esposte opere di artisti nazionali e internazionali come Leonetto Cappello, Marcello Dudovich, Vincenzo Migliaro, Pietro Scoppetta, oppure manifesti dedicati a Piedigrotta festival della canzone napoletana. In effetti la dimostrazione di come il Liberty avesse contagiato in toto tuttala città.
Una mostra interessante, istruttiva che merita un viaggio a Napoli.
Emilia Dodi