Il 25 ottobre 2020, il premier Conte manda a riposo “lo spettacolo in Galleria “: si salva “Gaber diviso 2”, con Simone Colombari e Piji, al secolo Pierluigi Siciliani.
Peccato che l’accordo tra l’Autorità Anticorruzione, il Teatro Quirino e la Galleria Sciarra, sia stato mandato a monte dall’ultimo DPCM di Conte perché una bella trovata come quella organizzata dal Direttore Artistico del Teatro Quirino Vittorio Gassman, si è dimostrata veramente geniale. Egli ha in quattro e quattr’otto organizzato, un serie di spettacoli gastronomico-culturali, nella cornice stupenda di una Galleria che unisce dalla fine degli anni 1880 due splendidi palazzi e cioè quello che ospita il teatro e quello ove hanno sede, appunto, gli uffici dell’Anac.
E’ pur vero che dei dieci spettacoli ben nove sono andati magistralmente in porto, ma questa proprio non ci voleva: l’ultimo dei preventivati eventi, “Sonorità Argentine tra Tango e Folklore” proprio non potrà tenersi, provocando così un altro shock al già disastrato mondo dello spettacolo.
L’ultima serata, quella di domenica 25 ottobre, ha visto esibirsi sul palcoscenico ricavato nella galleria due notissimi artisti: Simone Colombari ( un bagaglio fatto di radio e televisione ) e Piji, al secolo Pierluigi Siciliani, conduttore televisivo, cantautore e scrittore, che si sono prodigati egregiamente nell’interpretare l’animo nemmeno tanto segreto di quel genio che fu Giorgio Gaber.
Egli, grazie agli insegnamenti ed alle esperienze culturali trasmessigli da Sandro Luporini (un altro genio dell’arte e della cultura formatosi in ambienti della pittura metafisica) ha dato vita ad un genere musicale assolutamente personale, sfociato in composizioni e canzoni del genere di “Così felice”, “Il Signor G”, “La mia generazione ha perso”, “Io non mi sento italiano” per sfociare in quel “Barbera e Champagne”, che domenica sera ha meritato fragorosi applausi dal pubblico perché ha formato oggetto del graditissimo bis della serata.
Il genere espresso domenica sera da Piji e Colombari ha dato vita ad un serrato e continuo dialogo tra i due interpreti, che si sono alternativamente sdoppiati tra quelle canzoni e quegli originalissimi monologhi che costituirono il vero animo di Giorgio Gaber del quale, grazie ai due bravissimi ed intensi interpreti, è aleggiato nello spazio della Galleria Sciarra lo spirito, un mix eccelso di pensiero e musica, che ha riguardato un vastissimo repertorio comprendete la politica, l’amore, il sociale toccando anche l’interno delle coscienze individuali.
Al termine di questa più che lodevole iniziativa che come sembra e come ci auguriamo, riprenderà il prossimo maggio (Covid permettendo) è d’uopo rivolgere un sentito grazie all’organizzazione degli eventi, all’Ufficio Stampa del Teatro Quirino, a tutto il personale impegnato nella buona riuscita delle esibizioni e, perché no, della cucina, che ha egregiamente accompagnato le serate iniziate il 5 settembre scorso e che avrebbero dovuto terminare il prossimo 31 ottobre.
Andrea Gentili