Ore 14 su Rai2

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Raccontare il Paese in tempo di Covid ai giovani, confrontandosi con loro, facendo informazione e cronaca con un linguaggio snello, attuale, in modo conciso. La Rai tenta di farlo con Ore 14 su Rai2 condotto da Milo Infante per l’appunto alle 14.

Milo Infante reduce dall’esperienza del programma ‘Generazione Giovani’ che si è appena concluso, esordisce oggi alle 14 su Rai2 con il nuovo programma ‘Ore 14’ che, nella prima puntata, dopo gli scontri di Napoli, approfondisce la situazione critica che sta vivendo il nostro Paese, con i pronto soccorso presi d’assalto e l’impennata di contagi e ricoveri. Gli ospiti sono  Giovanni Toti (presidente Regione Liguria), Dario Nardella (sindaco di Firenze), Franco Bechis (direttore Il Tempo), Vittorio Agnoletto (medico ed esperto di globalizzazione e politiche sanitarie), Fabrizio Pregliasco (virologo – Università degli Studi di Milano), Monica Leofreddi (conduttrice).

Nel programma si parla delle nuove disposizioni messe in atto dal governo, per affrontare l’emergenza e delle conseguenze e tensioni sociali che queste misure portano con sé. Si parlerà dei vaccini antinfluenzali in Italia, ancora più necessari e importanti proprio a causa della pandemia e della campagna vaccinale. Di tutto ciò si discute con i ragazzi, non solo perché nella seconda ondata l’età dei positivi si abbassa, ma perché proprio loro pagheranno un prezzo altissimo per questa crisi internazionale legata al virus.

E’ un programma molto lineare di cronaca e informazione. C’è bisogno di un’informazione molto chiara e concisa in questi tempi difficili. Non a caso il programma – dice il conduttore – dura solo 50 minuti e non va avanti per tutto il pomeriggio come quei contenitori che danno un po’ un senso di stanchezza. Il nuovo pubblico dei ragazzi è abituato a video di pochi minuti e dovremo abituarci anche noi della tv a questo tipo di impostazione“.

Un programma che secondo il suo conduttore è focalizzato sul territorio, che vuole raccontare: “senza filtri e condizionamenti e senza alcun pregiudizio, quello che succede. Vogliamo anche raccontare il politicamente scorretto. Filtrare – dice in un’intervista all’Ansa – le informazioni non sempre è giusto, a volte è necessario dire le cose per come stanno, sempre con garbo e educazione, senza eufemismi e il falso approccio caritatevole che spesso si vede in tv“.

Vogliamo raccontare il Paese, non il Covid – prosegue Infante -. Non faremo il conto dei morti, perché questo trasmette solo angoscia. Non trasmette angoscia, invece, il grido di dolore degli imprenditori, l’Italia che ha bisogno di turismo e infrastrutture. Tutto un mondo che vogliamo raccontare“. Ci saranno anche i virologi. “Ormai i virologi si dividono in tre categorie – sostiene il conduttore – : il negazionista, la via di mezzo e l’apocalittico, che evidenzia una situazione che purtroppo si sta verificando. Ospiteremo i virologi, ma per metterli uno contro l’altro, per poter trarre le giuste conclusioni. In questi momenti difficili, anche i virologi creano inquietudine, perché vengono strumentalizzati dalla politica“.

Avremo i politici in studio, nelle puntate successive ci saranno ad esempio governatori come Emiliano e De Luca – dice ancora Infante -, ma ci saranno anche i ragazzi per confrontarsi con loro. In studio avremo alcuni dei ragazzi di Generazioni Giovani, che avranno modo di commentare gli avvenimenti“.

Carlo Salvatore

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