Alla Galleria d’Arte Moderna GAM di Roma sino al 22 novembre 2020 una grande mostra di Shepard Fairley dal titolo “ 3 decades of disszent”. Il grande street art presenta le sue opere in dialogo con quelle della GAM da lui scelte.
Parlare di Shepard f Fairley (1970) significa citare l’americano più noto come illustratore e Street Art degli States. Le sue opere sono notissime in tutto il mondo e aver accettato di esporre alla GAM di Roma è certamente una grande prova di fiducia. L’Artista ha scritto di esserne onorato e per suo desiderio, le opere sono state messe a confronto con quelle iconiche del Novecento che la GAM possiede. Presenta 36 opere grafiche inedite (2019) con le quali percorre il filone del dissenso, contro la guerra, la situazione razziale, la difesa dei diritti umani e di genere la salvaguardia dell’ambiente in dialogo, come detto, con opere contemporanee della GAM.
La mostra è promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza capitolina ai beni culturali e Galleria Wunderkammer. Organizzata con Zetema Progetto Cultura. .Apre la mostra HOPE del 2008 opera in cui l’artista ha ridefinito il volto di BARAK OBAMA, immagine che ha fatto il giro del modo simbolo del primo politico afro-americano a ricoprire la carica di Presidente deghi USA e lo stesso Obama con una lettera si è congratulato con lui.
L’artista si è sempre dedicato alla causa politica come dimostra in seguito con l’opera sticker dal titolo “André The giant of Posse”. Quest’opera è in mostra nella sua versione Hedrix con il volto del reverendo Jesse Jackson della serie “Brown Power”. In quest’opera Fairley adotta il modo d espressione degli anni ’60-’70 e specialmente del Black Power con i colori della bandiera pan- americana dei dissidenti, come si vede in una sua opera Power and equality dedicata a Angela Davis attivista del movimento per i diritti di eguaglianza e militante nel Partito Comunista degli Stati Uniti.
Fairley con l’opera in mostra Gus and Roses mostra la sua conoscenza delle avanguardie del Novecento europeo come futurismo, costruttivismo russo. L’opera prende il nome del l’omonimo gruppo musicale con i simboli pacifisti delle rose nei fucili. E poi graficamente si rifà al modernismo europeo con Obey Lotus Ornament della serie Money con Lenin, Mao e Nixon. Così come in Greting from Iran dove le bellezze dell’Iran vengono oscurate dai bombardamenti americani.
Le opere di Shepard Fairley parlano di tutti i motivi di dissenso che agitano il mondo e fanno di un’idea di dissenso privato un’opera pubblica. Shepard Fairley ha inteso mettere le sue opere visivamente in confronto con quelle della GAM che appartengono al nostro recente passato. Solo visitando l’esposizione e vedendo le corrispondenze che l’artista ha scelto si può comprendere appieno la sua ricerca. Impossibile in questa sede dare conto degli artisti esposti per Interferenze d’Arte. Il team curatoriale oltre che da Fairley è stato composto da Federica Pirani, Claudio Crescentini e Wunderkammer.
Emilia Dodi