Palazzo Magnani di Reggio Emilia presenta una mostra “CALEDOSCOPICA Il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli” (1984) a cura di Melania Gazzotti. Si tratta di immagini coloratissime e molto sinuose, illusioni ottiche, un mix di colori che fa pensare proprio al caleidoscopio. Doveva aprile il 28 novembre 2020, ma resta chiusa in attesa dell’apertura, causa disposizioni governative anti-covid Catalogo Lory Dog Press.
Quest’esposizione che è promossa da Palazzo Magnani in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia e Camera di Commercio di Reggio Emilia, segna il ritorno nella città dove è nata e ha lasciato bambina di sei anni per Milano dove ha studiato arte e design presso il noto Istituto Europeo del Design, divenendo così illustratrice celebre. Ha lasciato la sua impronta nella moda come da Marella e da Prada, nella comunicazione, pur essendo molto giovane.
Il suo lavoro di illustratrice e comunicatrice non solo per l’Italia anche per l’estero, è molto noto a New York e molto importante, però va detto che non ha mai tralasciato il dipingere, disegnare e scolpire, tenendo mostre in Italia e all’estero. Per il suo lavoro non si è fermata al disegno, ma ha creato vere e proprie gradi sculture che saranno esposte nei cortili esterni, realizzate grazie al contributo della Casa di Mode Marella, mostrate per associazioni libere di colori, soggetti o forme.
La mostra che è il mondo illustrato di Olimpia Zagnoli, riunisce 10 anni della sua carriera dall’illustrazione che indica il suo tratto inconfondibile, con disegni, stampe, neon, tessuti e le sculture in ceramica, legno, plexiglass nonché oggetti di uso comune. L’esposizione dimostra come quest’artista sia in grado di esprimersi mediante varie tipologie di arti visive nello stesso modo nel quale si è espressa nell’editoria, e nel design, raccontando le sue fonti di ispirazione che vanno dalla storia dell’arte, al design e alla grafica.
L’esposizione fa parte del programma promosso dal Comune di Reggio Emilia “ La cultura non sarà al suo posto. Reggio Emilia 2020-2021”.
Una mostra differente dalle altre e quindi di grande interesse.
Savina Fermi