Il 6 novembre su Sky Atlantic prende il via la serie tv creata e realizzata da Matteo Rovere, Romulus in dieci episodi, disponibili anche on demand e in streaming su NOW TV. La serie è stata presentata con successo alla Festa del Cinema di Roma.
Romulus serie tv targata Sky racconta, tra storia e leggenda, la nascita di Roma, anzi i tempi che l’hanno preceduta. Ci troviamo infatti all’ottavo secolo a.C. in un mondo buio, selvatico e violento. Creata da Matteo Rovere, la serie in dieci puntate, è stata diretta dallo stesso Rovere insieme a Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale. Di scena i trenta popoli della Lega Latina che vivono in una precaria pace sotto la guida del re di Alba.
Questa isola di civiltà è circondata però dall’orrore: un enorme bosco dove è padrona la signora dei lupi insieme ad altre misteriose creature. Tra i protagonisti di questo mondo in cui si parla solo in proto latino, Yemos, il carismatico principe di Alba (Andrea Arcangeli); Marianna Fontana (Indivisibili) nei panni della vestale Ilia e Francesco Di Napoli (La paranza dei bambini) che interpreta invece Wiros, giovane orfano e schiavo con tanta voglia di rivalsa. Completano il cast Giovanni Buselli, Silvia Calderoni, Sergio Romano, Demetra Avincola, Massimiliano Rossi, Ivana Lotito, Gabriel Montesi e Vanessa Scalera.
Romulus è un racconto di guerra, fratellanza, passione, coraggio e paura, realizzato con un grande impianto scenico e due intere città meticolosamente ricostruite sulla base di ricerche storiche documentate, con migliaia di figurazioni, quasi mille presenze stunt e centinaia di armi riprodotte. La serie ha un evocativo opening theme cantato da Elisa, che aprirà ogni episodio con un personalissima versione di Shout dei Tears for Fears. La colonna sonora è dei Mokadelic.
Romulus, sottolinea Rovere, non fa da prequel al film Il primo re del 2019, ma ne elabora una versione indipendente, concentrata sulle vicende di una vestale (Marianna Fontana), di un giovane schiavo (Francesco Di Napoli) e di uno dei due giovani principi di Albalonga (Andrea Arcangeli). Il mito viene affrontato dunque da una prospettiva narrativa che appare più fedele all’epos della tradizione classica. “La serie è ambientata in un universo primitivo e brutale in cui il destino di ogni uomo viene deciso dal potere implacabile della natura, tutto è sacro e gli uomini sentono ovunque la presenza misteriosa e ostile degli dèi“, ha spiegato il regista.
La storia di Romulus si sviluppa dunque in un periodo precedente alla vicenda del film Il primo re, un’epoca lontana di cui non si sa molto e dove anche le leggende si perdono nella notte dei tempi. “Nella serie ci siamo immaginati la genesi di questa leggenda. A livello storico non c’è alcuna informazione condivisa, ci sono varie scuole: chi pensa ci sia nella leggenda una qualche validità storica e chi ritiene che la leggenda sia stata creata in un secondo momento. Per esplorare la società della prima grande città del tempo, Romulus propone una ricostruzione fedelissima, fatta con gli archeologi e alcuni importanti storici che abbiamo consultato, come Andrea Carandini, Paolo Carafa e Valentino Nizzo, che lavorano sulla mitografia e sulla genesi del mito attraverso gli elementi plastici, ma allo stesso tempo è anche libera nel rapporto con il mito”, ha sottolineato Rovere.
Sul lavoro di regia: “c’è stato percorso di contaminazione in cui ognuno dei tre registi ha portato qualcosa, cercando di creare un linguaggio comune e coerente. Volevo creare uno spettacolo accattivante e avvincente” – ha aggiunto il regista Rovere. “La grande sfida è di misurarsi con la nostra storia ha concluso – ma anche di andare fuori e portare all’estero questo racconto“.
Un complessa prova d’attore per i tre protagonisti. “C’è stata una grande preparazione fisica e psicologica e una grande concentrazione per imparare la lingua, il protolatino. Non solo: c’è chi si è sottoposto a dieta iperproteica e chi ha mangiato meno per essere più asciutto, abbiamo preso lezioni di cavallo, tutti abbiamo sofferto il freddo“. Un riferimento anche all’oggi, al risollevarsi da momenti difficoltosi e incerti per un futuro migliore. Il protolatino “complica le cose per un attore, sicuramente è una cosa mai fatta” hanno rimarcato all’unisono Arcangeli, Fontana e Di Napoli.
In contemporanea con la messa in onda della serie, usciranno Romulus: Il sangue della lupa e Romulus: la regina delle battaglie, i primi due volumi di una trilogia di romanzi, che allarga l’universo narrativo di Romulus, scritta da Luca Azzolini e pubblicata da HarperCollins.
Carlo Salvatore