Nel Museo Nazionale Archeologico di Firenze fino al 30 giugno 2021 c’è la mostra “Tesori delle Terre d’Etruria” che presenta la collezione dei conti Passerini,patrizi di Firenze e Corona. Esposta dopo 150 anni interamente nei suoi nuclei principali di antichità etrusche e greche, ora temporaneamente chiusa per Covid-19.
La collezione le cui opere erano conservate da 150 anni nei depositi è stata completata da una cospicua donazione di una donatrice fiorentina ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio Culturale di Firenze, patrimonio che comprende ora ben 82 antichità etrusca e greche. Il conte Passerini, figlio del famoso Pietro Passerini da Cortona, oltre ad essere un agronomo di chiara fama proprietario e fondatore dell’Istituto Agronomico di Scandicci e aver selezionato la razza Chianina nelle sue fattorie in Val di Chiana, fu sempre un appassionato di antichità fin da ragazzo.
I primi reperti sono etruschi e provengono da una trentina di tombe etrusche rinvenuti nei suoi possedimenti di Bettolle e Sinalunga, e da una sessantina di tombe e dalla collina di Lorario della Chiana, nel 1887. La sua collezione comprendeva almeno 400 vasi senza tener conto di ossi, avori, un gran numero di oggetti domestici e funerari in bronzo, vasi da dispensa e da commercio, da miele e vasi per derrate, che hanno contribuito alla conoscenza della lingua etrusca.
La collezione ha inoltre un immenso valore perché proviene da un particolare territorio, cioè quello della Val di Chiana che interessa i territori di Chiusi, Siena, Arezzo, che quindi fa conoscere la vita culturale di questi tra VII e I secolo a.C. in particolare quella dell’élite di Chiusi. La mostra è curata da Mario Iozzo del Museo Archeologico Nazionale di Firenze con Maria Rosa Luberto archeologa della Scuola Archeologica Italiana di Atene e il coordinamento generale di Stefano Cascio direttore regionale dei Musei della Toscana. Comprende 293 reperti tra i quali si rilevano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi della collezione a figure rosse, un grande Vaso per mescolare l’acqua e il vino impiegato dall’Aristocrazia etrusca nell’Ager Clusinus, territorio dell’antica Chiusi.
La mostra è accompagnata da grandi pannelli fotografici che raccontano la storia della collezione. Un’importante app, è stata predisposta scaricabile dal cellulare che in due percorsi racconta la storia articolata e complessa del Museo Nazionale Archeologico di Firenze.
Anna Camia