Aria la docu-serie sul Covid su RaiPlay

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Una docu-serie per raccontare le storie di alcuni italiani nel Bel Paese e nel mondo, che hanno affrontato la prima fase della pandemia, realizzando autonomamente materiali video. Si tratta di Aria in onda in esclusiva su Raiplay, dal 29 dicembre in 6 puntate.

Aria è una docu-serie su alcuni italiani, sparsi in varie parti d’Italia e del mondo – dalla Cina al Kenya, dal Brasile alla Francia – visti attraverso la lente del tempo sospeso della pandemia. Persone che si raccontano dal loro punto di vista, grazie a smartphone, videocamere, mezzi di ripresa improvvisati.

Donne e uomini comuni, ma speciali, ciascuno a modo suo, individuati dagli autori per la loro unicità. Aria è una docu-serie narrativa che in un arco di tempo di quattro mesi segue il percorso di queste persone divise dal distanziamento sociale imposto dall’epidemia, ma unite attraverso una tensione collettiva, questi “testimoni” esprimono una resilienza spontanea dello spirito e del cuore, che gli permette di narrare le loro vite in un affresco disegnato dalle loro stesse mani.

La docu-serie è a cura di Andrea Porporati, Costanza Quatriglio e Daniele Vicari, insieme a Chiara Campara, Francesco Di Nuzzo, Flavia Montini, Pietro Porporati, Greta Scicchitano.

 

Colpisce l’intensità dello sguardo di tanti italiani come noi, che l’emergenza sanitaria ha reso più fragili, eppure mai immobili, nella docu-serie “Aria“, dal 29 dicembre in esclusiva su RaiPlay.

 

Prodotta da Minollo Film e articolata in 6 puntate da 25 minuti, “Aria” è una sorta di diario – senza filtri e non mediato – privato e collettivo al tempo stesso, quasi una finestra aperta nelle vite di cui alcuni italiani che, sparsi in varie parti d’Italia e del mondo, hanno realizzato autonomamente materiali video per raccontare la prima ondata del Coronavirus dal di dentro.

Ci sono Daniele Sciuto, medico, e sua moglie Yasmin Genovese, ostetrica, che lavorano nell’ospedale keniota di Samburu County e si preparano ad arginare l’onda d’urto del virus; c’è il clown Angelo Patti, che resta bloccato con il suo circo ormai vuoto a Caltanissetta; e ancora, Greta Pesce, studentessa che, appena atterrata in Cina, è obbligata alla quarantena in un albergo di Pechino, e la Famiglia Santonicola, che non può lasciare Fortaleza e rientrare in Italia a causa della pandemia: tra sogni e paure, speranze e smarrimento. Tutti si raccontano con sincerità, alternando la stanchezza e lo sconforto alla speranza, in una docu-serie che emoziona e sorprende, grazie a un coro di voci e punti di vista diversi.

Quando per la prima volta Daniele Vicari ci ha fatto vedere la docu-serie Aria, ci siamo commossi perché Aria è la storia di tutti noi – dichiara Elena Capparelli, direttore di RaiPlay – È il desiderio di luce, sole, libertà, che si deve misurare con la pandemia, il dolore, la perdita, la solitudine. Ma è anche l’Aria che ritroveremo, che ci attende alla fine di questo lungo viaggio nell’emergenza. Per questo abbiamo voluto regalare al pubblico di RaiPlay le storie piene di speranza che i protagonisti di Aria hanno filmato durante i mesi del lockdown”.

Da aprile sono iniziate le riprese auto-eseguite dai testimoni, in condivisione e costante contatto con il gruppo di lavoro di Aria. Sono proseguite fino a metà luglio in Italia, attraverso le cosiddette Fasi uno e due e nel resto del mondo, secondo le differenti ondate della pandemia nei continenti extraeuropei

I proventi della docu-serie saranno devoluti all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

Redazione

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