Una serie di 205 disegni tra ritratti, raffigurazioni di animali e paesaggi, è stata donata alle Gallerie degli Uffizi dalla figlia dello scrittore e disegnatore toscano Bino Sanminiatelli. E’ il terzo lascito nel 2020.
E’ la terza volta quest’anno che alle Gallerie degli Uffizi ricevono per testamento una donazione di disegni. Si tratta di 205 opere dello scrittore e disegnatore toscano Bino Sanminiatelli che interessano i primi cinquant’anni del secolo scorso. Bino Sanminiatelli fu il fondatore della rivista futurista NOI nel 1917 e Il lascito testamentario si deve alla figlia dell’artista, Carla Sanmiatelli, alle Gallerie deli Uffizi.
Bino Sanmiatelli scrittore si è distinto in tre momenti stilistici: quello del realismo toscano dei primi racconti, quello più progettato dei romanzi della maturità e quello diaristico-memorialistico. Così è per la sua produzione grafica, nella suddivisione della realtà, nello stile della sua grafica negli ultimi dieci anni. Le sue elaborazioni avanguardistiche, hanno poi lasciato il posto a quelle degli anni Venti e Trenta del Novecento con una migliore composizione e un maggiore intento psicologico in sintonia con il periodo del “retour all’ordre” che per le arti figurative si proponeva nello stesso periodo.
Non per nulla dopo l’infanzia trascorsa a Perignano in Provincia di Pisa, il liceo a Roma e il suo trasferimento a Parigi, entrò a far parte del movimento futurista, fondando, come detto, nel 1917 con Enrico Prampolini la rivista internazionale NOI, dopo ebbe incontri con il movimento dada di Zurigo e Tristan Tzara. Fino al 1938 Sanminiatelli alternò la sua attività di scrittore con quella di disegnatore, cessando poi di disegnare. All’inizio anni ‘50 riprese la matita in mano e tornò così ad esprimersi. Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt ha dichiarato: “una donazione di particolare significato che suggella il rapporto tra letteratura e arte”.
A questo proposito al centro della diretta Facebook del museo, per la serie “Uffizi on Air” il giorno 13 dicembre 2020 ne ha parlato la curatrice dei disegni del Novecento Vanessa Gavioli.
Anna Camia