Questa ulteriore mostra fa parte delle celebrazioni per i 500 anni della morte di Raffaello Sanzio. Il titolo” Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude”, allude ai pittori che dal 500 all’800 hanno o copiato o imitato il Divin Pittore. E’ nella Galleria Sabauda di Torino fino al 14 marzo 2021, Covd-19 permettendo.
Con dipinti, incisioni, e oggetti di arte decorativa, in Piemonte e nelle Collezioni Sabaude hanno copiato o imitato l’Urbinate. La mostra è presentata nella Galleria Sabauda fino al 14 marzo 2021 e sostenuta dal MIBACT in unione a Intesa San Polo e la collaborazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria reale.
Il percorso presenta 33 opere facendo conoscere la diffusione dell’arte del Divin Pittore dalla metà del Cinquecento o tutto l’Ottocento in Piemonte e lo stile del Maestro con la sua dolcezza, cromia straordinaria, abilità disegnativa, rimase da forma per ogni artista. Il percorso espositivo parte dalle copie delle opere dell’Urbinate come la Madonna d’Orleans sua opere giovanile che già dalla metà del Cinquecento ha visto molte copie. Quest’opera in originale si pensa sia appartenuta a Carlo II di Savoia e oggi conservata nel Museo Conde di Chantilly, oppure della Madonna della tenda acquistata dal pittore Angelo Boucheron nel 1826 e quindi venduta poi dai conti Maffei Boglio a Carlo Alberto, nel 1828 come opera originale di Raffaello.
É presente anche la copia dell’autoritratto di Raffaello di Abraham Constantini del 1823 acquistata da Carlo Alberto nel 1826 in porcellana smaltata a fuoco. Tutte e opere si sono avvalse della collaborazione del Centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale. Di Defendente Ferrari c’è la tela del 1826 Madonna col Bambino da Raffaello, olio su tavola del Rijksmuseum di Amsterdam. Il percorso termina con le opere cinquecentesche di artisti che si misurarono con Raffaello e con la sua idea di perfezione.
La seconda sezione comprende disegni e incisioni di soggetto sacro e simbologico o mitologico come l’opera a bulino di Marcantonio Raimondi, Galatea del 1515-16 ca. acquisita dalla Galleria Sabauda di Torino dalla collezione di Michelangelo Castelli nel 1876.Un altro importante settore comprende l’arazzeria considerata a torto arte minore, dove è in mostra dell’Arazzeria di Bruxelles del 1605-15 su cartone di Michele Coxcie, lavorata dagli arazzieri Caterina Van den Eynde vedova Geubels e Jean Raes che rappresenta l’Entrata degli animali nell’Arca di Noè, proveniente dal Castello di Pavone acquisita direttamente dagli eredi con diritto di prelazione nel 1974.
Una mostra che comunque va la pena di visitare per vedere come Raffaello abbia lasciato la sua impronta fino all’Ottocento.
Anna Camia