A Volterra il periodo natalizio è scandito dalle luci di alabastro gessoso il più ammirato in Europa. Un’illuminazione presentata l’8 dicembre 2020 di arte urbana che è prodromica alla candidatura di Volterra città finalista candidata al il titolo di Capitale della Cultura 2022.
Non tutti sanno che l’alabastro non è un marmo, ma una pietra gessosa creatasi 6 o7 mila anni fa che muta aspetto, colore e consistenza al variare della composizione chimica del terreno, che mostra diverse venature che rendono gli oggetti unici e mai uguali fra loro. Conosciuta fin dal tempo degli Etruschi che lo impiegavano nella produzione di urne cinerarie, nel Medioevo poco impiegato, ebbe la sua rinascita dal’ ‘500 e Volterra divenne il centro di produzione di questa pietra gessosa, che per la sua di trasparenza richiede una particolare manualità per l estrazione.
L’iniziativa è curata dalla designer internazionale Luisa Boocchietto Presidente e Senator del Word Design Organisation. con il patrocino e contributo della Regione Toscana. L’ alabastro è nuovamente al centro di Volterra e coinvolge tutta la città. Il progetto ideato da Luisa Boocchietto è quello di riportate gli Arnioni con le loro forme “pettinate” in una dimensione il più grande possibile, mettendo delle luci al loro interno, e premettere la visione di tutta la preziosità dell’alabastro di Volterra.
Volterra è una delle 10 città finaliste al concorso della Capitale dell’Arte e della Cultura Italiana 2022, proprio per il valore del suo alabastro e dei suoi artigiani, poiché è uno dei centri più importanti di produzione e lavorazione di questo o materiale unico al mondo. La celebrazione dell’8 dicembre è stata presentata in diretta streaming sui social dal titolo VOLTERRA/LUMIA .
Savina Fermi