Il Museo Guggeheim di Bilbao presenta questa mostra con il supporto di Iberdrola società che dai primi del Novecento ha elettrificato tutta la zona, cambiando l’aspetto di Bilbao e di tutta la costa e quindi della stessa pittura. Il curatore dell’esposizione è Kosne de Barranano. Rimarrà aperta fino al 29 agosto 2021.
La mostra interessa gli artisti che alla fine del XIX secolo all’inizio del XX rientrando da Parigi avevano compreso l’idea del modernismo. Infatti in quell’epoca Bilbao divenne il centro tra i più sviluppati i della Spagna anche intellettualmente.
L’esposizione inizia con la fotografia della scultura di Paco Durrio una delle più belle del XX secolo, Monumento ad Ariaga situata all’ingresso del Museo dedicata a un musicista non rappresenta la sua figura, bensì il suo lavoro e la sua prematura morte. Durrio passa il testimone dell’innovazione di Gauguin di cui è esecutore testamentario a un giovane Picasso, appena arrivato a Parigi.
Nella prima sala sono raccolte le opere di Adolfo Gaudì, Ignazio Zuloagala, Manuel Losada e Anselmo Guinea che mostrano i diversi aspetti economici della fine del XIX secolo a Bilbao. Alcuni mostrano vedute di navi ancorate nel porto, mentre altri mostrano la nuova borghesia che frequenta il Club Kurding di giovani che amano la musica e furono fondamentali per fondare l’Accademia di musica che esiste tutt’ora. Fanno parte del nuovo organico industriale e bancario e sono riprodotti sui murales del Club raffigurando i paesaggi montani di Zubiaurre.
Nella seconda sala ci sono autori di scene di mare e montagna. Il mare è nel tempo l’argomento principe perché i pittori cercano di catturane il colore dato che riversate un fattore importante nei Secoli a venire. Per la cultura e l’avvenire di Bilbao. Per questo è raffigurato quando soffia il il vento del nord e poi come nel trittico di Gustavo de Maeztu che dipinge la commozione alla vista di marinai che tornano con un morto.
E poi il piacere della di mietitura nei dipinti di Adolfo Guiard nel quale il verde dei campi diviene un gallo, fino al mondo del bestiame dipinto da Francisco Iturrino. I dipinti con le scene di campagna mostrano l’impressionismo appreso a Parigi. La sala si chiude con il trittico sulla guerra civile e quelle della campagna.
Nella terza sala gli artisti documentano la vitalità del ballo: Questo permette di cogliere il sentimento che c’è nelle feste popolari in autunno con la raccolta delle mele e altro nelle opere di Manuele Losada, Josè Arrue e di Aurelio Arteta. Anche le danze popolari che coinvolgono tutto un paese di José Maria de Ucelay che affronta il tema del ballo più antico del paese. Certo a molti questi artisti sono ignoti, ma acculturarsi non fa mai male.
Emilia Dodi