“Ossi di Seppia. Il rumore della memoria” su Raiplay

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E’ visibile in esclusiva su Raiplay “una serie non fiction” che ha il merito di raccontare in questo contesto pandemico alle nuove generazioni, gli ultimi trent’anni di della storia del nostro Paese. Si tratta di “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria”.

Una serie per non far perdere la memoria, a chi non lo ha, raccontando gli ultimi trent’anni di storia del nostro Paese, attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta e guardare con occhi nuovi i nostri giorni. Questo è “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria”, la prima serie “non fiction” che esce in esclusiva su RaiPlay dal 12 gennaio.

Ventisei puntate seguendo, settimana dopo settimana, il filo che intreccia il passato al presente fino a fondersi nell’impensabile. Un racconto seriale emozionale e immersivo rivolto alla Generazione Z e ai Millennials, un antidoto per frenare la perdita della memoria collettiva. Questo l’obiettivo principale di questa serie Tv, prodotta da 42° Parallelo per la piattaforma OTT del Servizio Pubblico.

In ogni episodio, infatti, la memoria di ieri viene recuperata, attraverso le immagini delle teche Rai e le fotografie d’archivio, e riconnessa all’oggi grazie al racconto di testimoni d’eccezione, protagonisti all’epoca dei fatti. Tra le ventisei puntate quella sul metodo Di Bella, il primo caso mediatico che ha visto le persone schierate contro gli esperti, e la vicenda di Carlo Urbani, il primo medico a identificare un virus sconosciuto e letale persino per lui, la Sars.

 

Nella serie si ripercorrono inoltre la tragedia di Rigopiano, l’assassinio di Giulio Regeni e le dimissioni di Papa Benedetto XVI.  E ancora la morte improvvisa del calciatore Davide Astori e quella di Dj Fabo. Non si dimenticano il disastro nucleare di Fukushima e l’incidente di Seveso.

 

Le storie che raccontiamo con “Ossi di seppia” – dice Elena Capparelli direttrice RaiPlay e Digital – sono destinate prioritariamente ai giovani e giovanissimi. È un progetto ambizioso che vuole restituire valore alla memoria recente, trasformandola in qualcosa di pulsante e vivo per le nuove generazioni. Il nostro obiettivo – prosegue Capparelli – è andare in controtendenza rispetto alla velocità e alla massa indistinta di informazioni in cui siamo sempre più spesso sommersi, per offrire riflessioni e prospettive di lettura, attraverso il patrimonio delle Teche Rai, attraverso testimoni d’eccezione, ma soprattutto grazie a una modalità narrativa moderna nel linguaggio e nel formato”.

Buona visione!

Redazione

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