Da film a serie tv su piattaforma digitale: questo il percorso di Tutta colpa di Freud che da film uscito nel 2014 diventa serie su Amazon Prime video.
Tutta colpa di Freud, film del 2014 diretto da Paolo Genovese, diviene ora serie tv prodotta da RTI, Lotus con la collaborazione di Amazon Prime Video e diretta da Rolando Ravello, ma sempre con la supervisione dello stesso Genovese.
Una serie comedy, in otto episodi di 45 minuti, disponibile su Prime Video a partire dal 26 febbraio (in autunno sarà su Canale 5), che cambia cast e città (da Roma a Milano), ma non spirito e personaggi.
La trama della serie.
Torna così Francesco (interpretato questa volta da Claudio Bisio, al posto di Giallini) psicanalista milanese, abbastanza confuso, e padre single dopo che l’algida moglie Angelica lo ha abbandonato per i suoi improrogabili impegni ambientalisti, lasciandolo solo a gestire tre problematiche figlie: ovvero Marta, Sara ed Emma.
Ora la prima (Marta Gastini), assistente universitaria, porta avanti da cinque anni una relazione con il preside di facoltà che le ha appena negato i finanziamenti di una sua personale ricerca, mentre Sara (Caterina Shulha) alla vigilia del matrimonio si ritrova a tradire lo storico fidanzato con una donna. Infine, c’è Emma (Demetra Bellina), aspirante influencer che rinuncia a un anno di studio nel Regno Unito quando in aeroporto incontra il titolare cinquantenne di una famosa agenzia web: Claudio Malesci (Luca Bizzarri).
A questo punto non ci si meravigli se il povero psicanalista milanese si trova quasi costretto, preso da attacchi di panico, ad entrare a sua volta in analisi con la tirocinante (Claudia Pandolfi) incontrata al Pronto Soccorso. Per fortuna Francesco ha anche un altro sfogo che si chiama Matteo (Max Tortora), suo vicino di casa e grande amico, autista NCC, un romano trapiantato a Milano, pieno di vita e spirito, che tenta da anni di far divertire il contorto psicanalista.
Uno dei protagonisti della serie ed il regista Genovese.
“Certo il mio personaggio è il piu verace – ha detto in collegamento remoto Max Tortora -. A volte Matteo ci vede meglio di tutti, anche dello psicanalista, perché lui la vita la conosce: ha trasportato tante persone, si intende di fisiognomica, capisce le persone a prima vista“.
Dice invece Genovese come supervisore della serie – sempre nella conferenza stampa remota con grande assente Bisio, in quarantena dopo aver contratto il Covid – : “L’idea è sempre di scrivere un prodotto assoluto, esportabile. E il tema di Freud sicuramente aiuta in questo senso. Abbiamo cercato così di non fare un prodotto totalmente italiano grazie all’opportunità che ci ha dato Amazon. Certo – aggiunge – questa serie nasce anche dal fatto che la sceneggiatura originale era lunghissima. E poi – conclude – dirò una cosa ovvia: si fa una serie tv quando c’è un lavoro che piace al pubblico. Una cosa che vale anche per una possibile parte due, se il pubblico si affeziona siamo pronti a continuare”.
Il regista della serie.
Rolando Ravello, che ha diretto Tutta colpa di Freud con grande ritmo e delicatezza, spiega infine il suo rapporto con la psicanalisi: “In analisi ci sono stato tanto, ma su questo credo che la cosa più bella l’abbia detta un mio amico: qualcuno si è mai chiesto perché nessun psicanalista viene da un paese tropicale?”.
Buona visione!
Carlo Salvatore