Al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano fino 4 luglio 2021 c’è un’esposizione particolarmente adatta per la Santa Pasqua, che riguarda gli affreschi staccati dell’ex Monastero di Santa Chiara di Milano proprietà di Intesa San Paolo raccolta UBI Banca. E’ curata d Alessia Devini e Laura Paola Gnaccolini.
In mostra undici affreschi della Storia della Passione dell’ex Convento di Santa Chiara di Milano di proprietà di Intesa San Paolo provenienti da UBI banca, che non erano mai stati esposti, unitamente alla proposta di ricostruzione dello stesso, nonché una ipotesi della collocazione originaria all’interno della chiesa claustrale. Si tratta di una prima fase di un lavoro ancora in corso di studi con la Sovrintendenza di Belle Arti della città di Milano. A questi si aggiungono due affreschi La Madonna con Bambino e Angeli e Santa Chiara con le Vergini facenti parti dello stesso complesso.
In Lombardia nel corso del XV secolo le chiese francescane pur mantenendo la solita austerità, si arricchiscono delle Storie della Passione sul tramezzo che divideva la parte dedicata ai religiosi, da quella dei fedeli. Qui al contrario, le Storie della Passione erano verso i religiosi, e nulla verso gli osservanti. Questo si è scoperto quando gli affreschi, furono staccati nel 1881 e bisogna dire che molti furono gli artisti di varie scuole che si sono impegnati a realizzarli, come constatato in altre chiese dello stesso tipo. Qua erano visibili solo alle monache.
Il percorso della mostra continua nell’ipogeo del Museo Diocesano con le tre chiavi di volta in pietra scolpita che raffigurano San Francesco, Cristo in Pietà e Santa Chiara, in deposito alla Collezione Intesa San Paolo, originariamente collocate proprio nella chiesa claustrale.
Il percorso stesso è segnalato da pannelli con le Storie della Passione di Cristo dalla trecentesca Crocefissione di Anovelo da Imbrate, al leonardesco Cristo portacroce del Gianpietrino, dalla seicentesca Pietà di Giulio Cesare Procaccini, alla Crocefissione di Hayez e alla Salita al Calvario di Gaetano Previati, per arrivare alla Via Crucis di Lucio Fontana.
Una mostra da non perdere anche se non si è credenti.
Savina Fermi