Il maestro Antonio Pappano dirige il violino di Maxim Vengerov nel concerto per violino e orchestra di Felix Mendelssohn, a Santa Cecilia in un concerto fruibile in streaming il 12 marzo alle 20:30.
Continua la stagione digitale di santa Cecilia. Il nuovo appuntamento è per il 12 marzo alle 20:30 in live streaming e vede sul podio il maestro Antonio Pappano con il violinista russo Maxim Vengerov nel concerto per violino e orchestra di Felix Mendelssohn. Non solo sarò l’occasione per ascoltare anche prima esecuzione assoluta di Repression, di Yikeshan Abudushalamu, vincitore della prima edizione del Concorso Internazionale di composizione Luciano Berio e la Suite n. 3 di Čajkovskij.
Questo è il programma del nuovo appuntamento della stagione digitale di Santa Cecilia. Il Concerto per violino e orchestra op. 64 di Mendelssohn, è l’opera della maturità del compositore tedesco e rappresenta un’ambita prova d’esibizione per ogni virtuoso dello strumento.
ll violinista russo Vengerov, che si esibisce per la prima volta con l’ Orchestra Ceciliana, torna a Roma per interpretarlo, dopo i suoi concerti da camera negli anni Novanta. Il concorso dedicato a Berio è stato istituito dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio, la SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori, la Filarmonica della Scala, la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e la Fondazione Boris Christoff.
Di Repression il giovane compositore uiguro, 36 anni, nato a Xinjiang in Cina, spiega: “Il pubblico ascolterà due stati sonori completamente diversi: uno è estremamente complesso, intenso e aggressivo, mentre l’altro è estremamente semplice, tranquillo e statico. Nei miei lavori passati ho sempre cercato di trovare un modo personale di organizzare ed elaborare i materiali musicali, per poi stabilire gradualmente la connessione tra loro nel processo di sviluppo”.
In questo caso, dice Abudushalamu, ”la differenza è che l’emergere di ogni stato sonoro nel tempo è ancora più casuale e in qualche modo imprevedibile, affinché si possa creare un paesaggio sonoro ancora più contrastante, conflittuale e intenso. Il titolo del lavoro può essere interpretato in molti modi dal pubblico, perché rappresenta solo il mio sentimento personale e la mia comprensione di questo lavoro dopo il suo completamento”. Questo lavoro.aggiunge, “può anche essere considerato come musica senza titolo: il pubblico dovrebbe concentrarsi sull’esperienza di ascolto di Repression“.
Redazione