Il Guggeheim Museum di Bilbao presenta un’opera spaziale di Lucio Fontana che i visitatori nel suo atrio potranno ammirare per i prossimi tre anni. Si tratta di un’opera creata per la IX edizione della Triennale di Milano del 1951.
Il Guggeheim Museum di Bilbao ha messo proprio nell’atrio d’ingresso per tre anni, un’opera spaziale di Lucio Fontana, artista italo-argentino che ha lasciato n’impronta indelebile dell’arte internazionale. Questa innovazione negli anni ’47-50 poteva nascere solo a Milano con gli studi a Brera e il fermento culturale che animava una città duramente provata dalla seconda guerra mondiale. Era il trionfo dell’arte concettuale, che aveva soppiantato ciò che le accademie avevano insegnato. Era nata veramente l’arte contemporanea.
La bellissima opera era stata ideata proprio per decorare l’ingresso della IX Triennale del1951. L’opera può essere considerata nello stesso tempo una scultura, un disegno e una scultura luminosa e dato l’impiego del neon, è tutte queste cose insieme perché Lucio Fontana voleva che il suo concetto spaziale unisse tutti i campi dell’arte, ed è servita poi alle generazioni successive, come Yves Klein, Jorge Ortega e Jesus Rafael. L’impiego del neon per la luminosità è stato un vero impatto per l’epoca che non ricordava nulla di simile. Il prestito si deve alla buona amicizia che lega la Fondazione Lucio Fontana con il Museo Guggeheim. Questa opera ha influenzato l’architetto Frank Genry, progettista del museo, i cui schizzi sono scarabocchiati sull’opera.
L’impiego della luce elettrica come materiale “estetico” e con il suo disegno spaziale, Lucio Fontana, completava quanto scritto nel manifesto della spazialità del 1948: “ con le risorse della tecnica moderna faremo apparire nel cielo forme artificiali , arcobaleni di meraviglia, scritte luminose.” Tutto questo è ben rappresentato nell’opera esposta a Bilbao dove i 100 metri di neon luminoso tutto aggrovigliato dimostrano anche l’abilità dell’industria.
Dopo avere gettato le basi del movimento spazialista, egli intraprese il cammino dell’astrazione creando quelli che al mondo tutti conoscono, come i famosissimi monocromi con i tagli che sono un insieme di colore e gesto, tempo, profondità, volume, materiale e luce.
Anna Camia