PDF/PRINT clicca quiA Macerata Palazzo Bonaccorsi ospita dal 7 maggio al 30 agosto una mostra dedicata a un futurista della prima ora, che continuò ad esserlo fino alla morte. La mostra si intitola Tullio Crali tra cielo e terra ed è a cura di Barbara Martorelli
Tullio Crali fu un futurista della prima ora, autodidatta, amico di Marinetti che seguì sempre in accordo con le sue idee e coerentemente è rimasto futurista fino alla fine. Si dedicò all’aeropittura perché credette in toto che questo avrebbe reso il dipinto con più realismo. La sua ricerca nel tempo, si è sempre sviluppata secondo i dettami del futurismo e attualmente risulta attuale avendo successo a Parigi e Londra, come dimostra l’esposizione recente all’Estorick Collection of Modern Art di Londra, titolata dal Tullio Crali: a futurist life , curata da Cristopher Adams e Barbara Martorelli.
Tullio Crali nato nel 1910 vicino a Zara ha passato tutta la sua vita tra il Friuli e Milano dove si stabilì definitivamente nel 1961con alcune puntate all’estero, e fin da studente si innamorò del futurismo, divenendone membro nel 1929 quando Marinetti lo invitò a Parigi alla prima mostra sul Futurismo. La sua ricerca fin dal principio dopo alcune esperienze di volo, si dedicò all’aeropittura futurista. Ha esposto più volte alla Quadriennale di Roma e nel 1940 alla Biennale di Venezia. E con personali anche a Macerata dove ha vissuto alcuni mesi nel 1943.
La mostra presenta circa 40 opere tra le più iconiche che dimostrano come Tullio Crali abbia dato un contributo decisivo al successo dell’Aereopittura, con una ricerca che mostra la sua visione degli spazi del cielo tra le più celebrate del periodo e una sessantina di opere più tarde, che indicano la sua continua ricerca di esplorazione intellettuale degli spazi del cielo, unite a documenti inediti e materiali d’archivio.
La mostra è presentata dal Comune di Macerata e Macerata Musei in collaborazione con l’Associazione culturale FUITURCRALI e il sostegno della Regione Marche e la possibilità data dalla Famiglia Crasli-Strozzi.
Anna Camia
