Gabriele Cirilli poliedrico artista, attualmente porta in tournèe estiva il suo spettacolo Mi piace di più, e ha creato con il tenore crossover Piero Mazzocchetti, un tormentone estivo, un inno all’estate, alla bellezza e alla sperata, attesa ripartenza. Si intitola “Il ritmo degli esseri umani”. Visum lo ha intervistato.
“Parto da un elemento importantissimo oggi, al quale non sappiamo più fare a meno, il telefonino, importante nei tempi di pandemia, di lockdown. Lì dentro ho tutto, dalle applicazioni, alle foto, ai social. Al pubblico mostro ciò che ho nel cellulare e prendo degli spunti, per uno sketch, una battuta, una canzone. Insomma in questo spettacolo mi metto a nudo ma sempre con leggerezza ed ironia. Questo one man show ha delle cose importanti, racconto quello che è giusto che la gente sappia di me, visto che sono un personaggio pubblico”.
Emozionato di questa ripresa teatrale?
“Emozionatissimo, non vedevo l’ora. Ma quello che mi piace più di tutto, per rifarmi al titolo dello spettacolo, è tornare ad avere un contatto con il pubblico, un valore che sento sempre più importante. Vent’anni di carriera sono tanti: questa lunga strada mi ha permesso di contaminare linguaggi e stili, e a fondere la risata con la poesia con un po’ di malinconia”.
Attore si diceva, e come si sa, cantante con estrazione lirica, Cirilli si cimenta con un‘artista conterraneo il tenore crossover Piero Mazzocchetti,. in un tormentone estivo, intitolato, “Il ritmo degli esseri umani”. Un inno alla bellezza, alla ripartenza. Gabriele, come nasce questa coppia artistica?
Con questo brano avete fatto un video che sta spopolando. Tormentone estivo o
“L’ho sempre considerato un inno alla ripartenza di buona speranza per far sì che i giovani al ritmo di questo brano tornino a socializzare. Di questa situazione ne hanno sofferto maggiormente loro che sono rimasti troppo chiusi in casa. Devono tornare ad abbracciarsi, parlare. Io ho un figlio di 20 anni e l’ho visto intristito, introverso, meno felice di un tempo”.
“No, non credo. Dopo questo lockdown è come se fossimo usciti da una guerra mondiale. Niente si è fermato, anche se così è sembrato. Anzi è proprio nei momenti di crisi che si sviluppa nell’uomo l’effetto creativo, voglia di tirar fuori quello che ha dentro. Le maggiori scoperte sono nate in momenti di crisi. Ne è prova anche questo vaccino anti-Covid con il quale ci siamo dati subito da fare per combatterlo. E ci stiamo riuscendo, dopo un iniziale momento di smarrimento l’anno scorso”.
“Sì. E’ chiaro che la leggerezza non deve essere insulsa, ma di un certo spessore. Si deve ricercare la qualità. Leggerezza non vuol dire approssimazione”.
Giancarlo Leone