Alla Pinacoteca ZUST di Rancate (Svizzera) c’è fino al 3 ottobre 2021 una interessante mostra che tratta degli oggetti dei viaggiatori del Gradi Tour. Sono presenti oggetti anche preziosi come lavorazione e valore che i viaggiatori, riportavano in Patria come regalo o come souvenir. Sono presenti alcune collezioni del territorio.
La Pinacoteca ZUST di Rancate mette sempre in evidenza le collezioni interessanti raccolte nel territorio per mostrarle al pubblico; questa volta ha scoperto che esiste una collezione di oggetti di particolare valore antichi per la lavorazione artistica. Si tratta di piccoli oggetti che i viaggiatori del cosiddetto Grand Tour riportavano a in Patria alla fine dei loro viaggi spesso come ricordo o come dono per le donne della famiglia. I viaggiatori del XVIII e XVIII secolo erano personaggi di grande intelletto o nobili che completavano la loro educazione visitando l’Italia, in particolare Venezia, Firenze, Roma e Napoli, soffermandosi questi luoghi allo scopo di imparare e comprendere l’arte e solo in pochi casi, si recavano a Ginevra città che ha dato i natali a Jean Jacques Rousseau.
Naturalmente in questi località trovavano piccoli oggetti di grande valore artistico, oppure piccoli acquarelli e ricami su seta, cimati tableau brodé, realizzati da donne sconosciute di origine ugonotta in epoca neoclassica che in mostra sono rappresentati da una cinquantina di pezzi di varie tematiche: da quelli che raffigurano vari generi del mondo classico a quelli ispirati alle opere di Rousseau. In mostra delle due collezioni ci sono una cinquantina di pezzi esposti sulla Balconata. Al piano superiore c’è la seconda raccolta che riunisce un sedriedi gioielli di micromosaici a piccolissime tessere, opere raffiniate e particolari di gran moda nel Sette-Ottocento. Oggetti ricercatissimi ancora oggi sul mercato antiquario di costo elevatissimo, che all’epoca erano acquisiti o da viaggiatori ricchi e famosi come ricordo. In queste sale sono mostrate anche opere della collezione permanente della Pinacoteca.
Nella prima c’è il progetto didattico “Destinazione museo” con opere di Valeria Paola Moretti, (1848-1909). Nella seconda le opere di altri artisti. Per i gioielli in mosaico piccole tessere il luogo preminente era Roma, dove per tradizione si fanno nascere e il creatore che fu Giacomo Raffaelli nel 1775 che li espose nella sua bottega, con grande successo e alcuni splendidi pezzi usciti dalla sua bottega fanno parte di una collezione svizzera e in mostra sono presenti. Alcuni artisti del Vaticano al tempo si diedero alla stessa creazione, aprendo negozi nei luoghi maggiormente frequentati da questo turismo di élite, come Piazza San Pietro e Piazza di Spagna. Anche Napoleone innamorato di questi preziosi oggetti, volle che alcune botteghe nascessero anche a Parigi.
Naturalmente i soggetti rappresentati erano Piazza San Pietro, Piazza del Campidoglio, i principali monumenti antichi, i motivi decorativi delle ville pompeiane. Non mancavano però opere come le grandi farfalle, animali feroci, colombi, cani e animali vari, che raffiguravano la fedeltà, la purezza e l’amore, come omaggio per le Donne. Questo tipo di arte diminuì’ alla fine del XIX secolo, eccezione fatta per la Famiglia Castellari gioiellieri, collezionisti, antiquari, che continuarono eseguendo pezzi raffinatissimi che in mostra sono presenti. Nel 1870 nella sola Roma erano censite centrotrenta botteghe che lavoravano in questo settore e a queste vanno aggiunte i dipendenti mosaicisti dello Stato Vaticano. In questa sezione ci sono anche incisioni di Giovan Battista Piranesi, e Luigi Rossini figlio del celebre compositore Gioacchino, che raffigurano i monumenti della Città Eterna e alcuni libri che danno l’idea del clima culturale dell’epoca.
Una mostra completa che indica le molte collezioni presenti sul territorio svizzero che la Pinacoteca ZURST intende far conoscere.
Anna Camia