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    Categories: Arte

Richard de Tscharner in mostra a Todi

Richard de Tscharner, Pyramide froide, Groenlandia, 2010

Sino al 22 agosto a Todi in tre sedi in Sala delle Pietre e nel Museo Pinacoteca in Piazza del Popolo e del Foicolarium del Complesso delle Lucrezie si tiene la mostra del fotografo svizzero Richard de Tscharner, tra i più noti per le foto di paesaggio. 

Richard de Tscharner,Au-delà de la souffrance, Sri Lanka, 2013 | Courtesy l’artista e Clp

Richard de Tescharner nato a Berna nel 1947 è uno dei fotografi più noti intenzionalmente per le sue foto di paesaggio. La mostra ha per titolo: “Il Centro della terra. Un poema fotografico” ed è curata da William A. Herring, organizzata da PHOTODUI in collaborazione con il Museo Pinacoteca e con il patrocinio del Comune di Todi, che ha messo a disposizione i suoi spazi. La mostra presenta 58 fotografie rigorosamente in bianco e nero, che indicano l’universo creativo dell’artista fotografo svizzero.

Richard de Tscharner,Fruits des vents, Egitto, 2010 | Courtesy l’artista e Clp

Con più di vent’anni di lavoro Richard de ha viaggiato per fotografare paesaggi in 22 paesi del mondo, spaziando dall’India all’Algeria, dall’ Islanda al Perù, dall’Italia agli USA, dal Vietnam all’Etiopia e altri, a volte in luoghi inaccessibili o difficili da raggiungere, con immagini rigorosamente in bianco e nero. Il fotografo ha un interesse specifico per gli effetti che le trasformazioni geologiche hanno avuto sull’ecosistema come l’erosione delle rocce, dovuta al vento con la sabbia dei deserti .

 

 

Richard de Tscharner,Cérémonie des masques, Mali, 2005 | Courtesy l’artista e Clp

 

Come asserisce il curatore William A. Herring: “Richard de Tescharner continua a rivestire un ruolo primario nella pratica  fotografica contemporanea, unito al fascino duraturo che proviamo per la superficie del luogo su cui viviamo. Negli ultimi vent’anni Richard de Tescharner, ha viaggiato per il mondo, a volte nella sua nativa Svizzera, in Italiana, in Francia e a volte in terre remote, alfine di catturare un vivido senso della grandezza e della complessità della pelle del nostro pianeta”.

 

 

Richard de Tscharner, La jetée par temps gris, Francia, 2013

E prosegue: “La sua è una visione di lungo termine della terra e delle forze geologiche, che l’hanno trasformata nel corso di millenni, ma di anni. Tuttavia non ha deciso di catturare ciò che è semplicemente bello o piacevole alla vista, ma immagini che mostrano le cicatrici e le ferite subite dalla terra. Il mondo di de Tscharner è lento, deliberatamente si prende il suo tempo per fare ogni fotografia. Con questo approccio soddisfa la sfida che si è posto, assunta in modo eloquente dal fotografo che ammira di più Anselm Adams: ‘Una bella fotografia è una piena espressione di ciò che si sente di ciò che fotografato nel senso più profondo, ed è quindi, una vera espressione di ciò che sente della vita  nella sua interezza’”.

Richard de Tscharner, Peinture sur corps, Etiopia, 2008 | Courtesy l’artista e Clp

Richard de Tscharner essendo appassionato di musica sinfonica e in particolare di Mahler, ha desiderato che il percorso a Todi fosse come un poema sinfonico, composto da tre movimenti, come nei tre luoghi della mostra.

 

Infatti ci sono nelle Sale delle Pietre immagini panoramiche oltre a quelle particolari che la natura ha creato sulla superficie delle rocce, dell’acqua e del legno. Nella Pinacoteca dove c’è l’arte antica, il fotografo presenta una serie di fotografie di antiche popolazioni per ricordare il carattere effimero della nostra civiltà. La Sezione del Torcolarium è dedicata alla presenza umana in alcune zone remote del mondo, dove gli abitanti hanno un rapporto più unito alla terra, al contrario di alcuni abitanti delle metropoli.

La mostra ha come catalogo un sito digitale che si può aprire digitando: www.richarddetscharner.ch

Savina Fermi

 

Savina Fermi: Appassionata d'arte, scrivo da sempre per diverse testate online, Sono una giornalista facente parte della 'vecchia guardia'. Non uso i Social per scelta.