Il 31 agosto scorso alla presenza del Ministro Franceschini è stata inaugurata nei Saloni Selva-Lazzari al piano terra dell’Accademia di Venezia, una grandiosa mostra di 63 grandi opere del Seicento e Settecento Veneziano e Veneto. Opera di punta Il Castigo dei Serpenti del Tiepolo.
Una selezione di 63 grandi opere mai esposte o restaurate all’uopo o mai ammirate nella veste attuale, arricchiscono le Gallerie dell’Accademia di Venezia. Tra queste è mostrato lo straordinario telero lungo 13 mt.x1.64 di altezza, dipinto da Giovanbattista Tiepolo per la Chiesa veneziana dei Santi Cosma e Damiano dal titolo Il Castigo dei serpenti. Tra i capolavori esposti fanno bella mostra, la splendida Deposizioni di Cristo dalla Croce dell’artista napoletano Luca Giordano, esposta per la prima volta all’interno della collezione permanente; Erminia e Valerio scoprono Tancredi ferito di Giandomenico Guardi.
Fra le opere in mostre, la tela di un ciclo di 13 ripresa dalla Gerusalemme Liberata del Tasso, rientrata in Italia dopo una difficile storia; la parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte del Padovanino, presentata per la prima volta in assoluto al pubblico, allestita a soffitto come era primariamente; o la Giuditta e Oloferne della pittrice veneziana poco studiata Giulia Lama.
Il percorso della mostra indica nomi particolarmente importanti del ‘600 e 0700 completando l’allestimento del pianterreno.
Il Direttore Giulio Manieri Elia che ha creato questo progetto con la vice-Direttrice Roberta Battaglia e con il dott. Michele Nicolacci, ha dichiarato: “il luogo con questo percorso diventa privilegiato nel panorama mondiale per conoscere un tassello importante e ancora poco noto della storia dell’arte, particolare della pittura a Venezia e nel Veneto nel Seicento, che per la prima volta viene presentata in museo in uno spazio interamente ad essa dedicato. Una assoluta novità è anche l’allestimento del Salone settecentesco che accanto a capolavori inediti, presenterà una storia ‘di museo nel museo’ riservato a uno dei geni dell’arte di sempre, Giovanbattista Tiepolo”.
Il percorso è stato creato in modo che nella Sala 5 siano esposte opere di grande formato del Seicento veneziano che provengono in parte da chiese e istituti religiosi della città. Tra queste fanno visione le monumentali opere di Luca Giordano come la Deposizione di Cristo dalla croce, e Pietro da Cortona con Daniele nella fossa dei leoni. Vicino a questi figurano importanti esempi di Bernardo Strozzi, Nicolas Reigner, Sebastiano Mazzoni, che vede l’inedita Strage degli Innocenti, opera appena acquistata dallo Stato Italiano nel 2021.
All’interno di questo spazio sono stati identificati alcuni focus tematici, come quelli della chiesa veneziana dell’Ospedale degli Incurabili andata distrutta nel 1831, della quale qui viene presentata in assoluto in primis La parabola delle Vergini sagge e delle Vergini stolte restaurata all’uopo onde restituire una perfetta visione e nello stesso tempo, è visibile La parabola del banchetto di nozze di Bernardo Strozzi, acquisita dallo Stato nel 2016.
La stanza 6 è dedicata al Settecento veneziano con alcune sottosezioni stanza tematiche. Qui si vede la scena di Giovantonio Guardi di Erminia e Vafrino, cui il restauro ne ha messo in luce la validità. La parete a sud offre alla vista Il Castigo dei Serpenti di Gianbattista Tiepolo che è l’opera di punta della rassegna, il cui restauro ha recuperato la freschezza e la qualità pittorica, mentre le altre due sono dedicate al Paesaggio dalle pitture di interni con le tele di Pietro Longhi. Tra queste opere c’è anche quella ella pittrice veneziana Giulia Lama con Giuditta e Oloferne.
In entrambi i saloni particolare attenzione è stata dedicata alle decorazioni settecentesche della Scuola della Carità, fino alle sale del primo piano, in particolare nella Sala del Capitolo ( oggi sala del museo) dalla quale provengono La disputa di Cristo con i dottori di Giovantonio Fumiani, mentre dalla sala della Nuova Cancelleria proviene il ciclo di tele ispirate al Vecchio Testamento alle quali presero parte diverse personalità dell’Academia veneziana di Belle Arti, tra cui Giandomenico Tiepolo figlio di Giambattista.
Le nuove sale del ‘600 e ‘700 restaurate adesso rendono circolare il percorso permettendo al pubblico l’intera visione del pianterreno, senza dover salire al primo piano e poi ridiscendere.
Savina Fermi