Il Restauro del Castigo dei serpenti del Tiepolo. Questa opera che per le sue dimensioni e non solo, è quella di punta della mostra all’apertura delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, merita una spiegazione per quanto riguarda il restauro e il trasporto.
Diciamo innanzitutto che non solo il restauro di questa, ma anche altre, così come tutto il restauro delle due sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, si deve alla generosità di Venetian Heritage, associazione non profit dedita alla conservazione del patrimonio culturale della città.
Il restauro è avvenuto presso i Laboratori di Restauro della Misericordia ed è durato circa un anno, essendo un restauro complesso sia per la tela che per il trasporto, poiché aveva delle fenditure in altezza e diagonali dovute alla cattiva conservazione dell’opera, smontata e arrotolata e conservata per circa un secolo nella chiesa di Ss.Cosma e Damiano, ora adibita a deposito.
Il formato lungo più di tredici metri per 1,64 di altezza si deve alla sua primaria collocazione sul “barco:il portale d’oro su cui si affacciavano le suore di clausura per seguire la liturgia, che attraversava per l’intera larghezza della chiesa dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca, da cui il dipinto proviene.
Per poter far passare tra le porte del museo un’opera di quella fatta, è necessario impiegare un’operazione delicata che va eseguita con molta attenzione; il rullaggio. La tela dopo essere stata staccata dal telaio, viene arrotolata con la pellicola pittorica a vista sul grande cilindro di legno o di polistirolo, dal diametro medio-grande, chiamato rullo dotato di sostegni alle sue estremità, che consentono di maneggiarlo agevolmente e sostenerlo da terra.
Il dipinto protetto viene poi fissato al rullo con opportune fasce. Durante l’arrotolamento bisognosa prestare attenzione, che non si formino grinze che potrebbero rovinare la pittura. Una volta arrivata alle Gallerie il telero è stato svolto e posto sul telaio ricomposto nei suoi pezzi e poi allestito. A coordinare i lavori sono stati il Direttore Giulio Manieri Elia, la vicedirettrice Roberta Battaglia, con la collaborazione delle responsabili del restauro Cristiana Surlino e Francesca Bartolomeoli e la BCC Conservazione Beni Culturali che ha eseguito l’intervento del restauro e APICE l’azienda per lo spostamento di opere d’arte che ha operato lo spostamento in barca.
Gli altri restauri si devono alla generosità di Venetian Heritage: La Deposizione di Cristo dalla croce di Luca Giordano, L’indovina di Gianbattista Piazzetta, Erminia e Varino di Gianantonio Guardi.
Altri interventi sono stati finanziati dal MIBACT come La parabola delle Vergini nella sagge e delle Vergini stolte. Intesa San Paolo ha finanziato il restauro della tela di Pietro da Cortona Daniele fossa dei Leoni, mentre La Borsa Italiana quello di Giuditta e Oloferne di Giulia Lama e la Sant’Orsola di Francesco Rusconi.
La nuova illuminazione a Led si deve invece alla Ditta Guzzini Illuminazione che l’ha donata.
Savina Fermi