Al Teatro Testaccio di Roma, fino al 17 ottobre, la divertente commedia di Alessandra Merico, Io & Kate, che vede protagonista la stessa autrice con Enzo Casertano, che cura la regia. La pièce è liberamente tratta dal film del 1980 di Alberto Sordi, Io e Caterina, che lo vedeva protagonista con Edwige Fenech.
La trama. La pièce vede protagonista Alberto (Enzo Casertano) che interpreta un architetto riservato e un po’ misogino, che ha deciso di vivere da solo senza dover rendere conto a nessuno. Su consiglio di un suo amico acquista per sbaglio un robot, che lui chiamerà Kate (Alessandra Merico), direttamente pervenuto dal Giappone. Appena apre l’ingombrante scatolone, si palesa davanti ai suoi occhi questo robot, perfettamente vestito da cameriera, che quasi lo impressiona, perché ha le perfette sembianze di una donna.
Anzi sarà proprio Kate ad aiutare il povero uomo ad uscire dalle problematiche. All’inizio tutto sembra andare per il meglio: Alberto ordina e Kate soddisfa tutti i compiti affidatele. Ma la situazione non dura molto, anzi si complica perché il robot quasi si umanizza e comincia ad apprendere il meccanismo, bello o brutto che sia, delle relazioni umane, colpa della televisione e degli sceneggiati televisivi che la mettono in condizione di diventare da robot a donna.
Alberto così si trova di fronte ad una macchina, ad un robot completamente diverso, da come era all’inizio perché acquisisce ora un’autonomia totale.
Come sarà ora la convivenza? Durerà o si interromperà per sempre? Per saperlo bisogna andare a teatro. Lì lo scoprirete e il finale sarà a sorpresa. Io & Kate è una divertente pièce ben confezionata, che unisce il mondo dei sentimenti all’universo della tecnologia.
I due attori sono ben compenetrati nei loro ruoli: Alessandra Merico, anche autrice, dapprima sembra un autentico robot parlando come parlano i robot, trasformandosi poi in una perfetta donna di casa. Enzo Casertano sempre espressivo, con quelle sue mimiche che solo un napoletano può regalarci, incarna il perfetto uomo solitario, ombroso, misogino che poi però alla fine si farà sedurre dal robot diventato donna.
Giancarlo Leone