La radio vive una seconda vita, quella visual. Più di 4 milioni di italiani seguono ogni giorno, infatti, la radiovisione dagli schermi televisivi. Sono aumentati del 4,7% nel primo semestre del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo il responso del 2° Rapporto del Censis intitolato, “La transizione verso la radiovisione”.
La radio vive una seconda vita, quella visual
La radio vive una seconda vita, quella visual. Non solo,mala radiovisione è in sintonia con gli stili di vita degli italiani. Gli italiani che guardano anche saltuariamente, la radio in tv superano gli 11 milioni. Più di 5 milioni nell’ultimo anno e mezzo hanno scoperto per la prima volta la radiovisione sugli schermi televisivi. Quelli che seguono i programmi radiofonici da device diversi da quelli tradizionali sono complessivamente più di 19 milioni.
Secondo il Censis gli Italiani pensano che la radiovisione sia un nuovo media
L’81,4% degli italiani, inoltre secondo il Censis, è convinto che la radiovisione sia un nuovo media, che combina i contenuti di qualità della radio, con le infinite possibilità di ascolto e di visione in diretta su una molteplicità di schermi: il televisore, il pc, il tablet e lo smartphone.
Credibilità e affidabilità alla base della good reputation
L’81,7% degli italiani ritiene che il successo dei programmi radiofonici dipenda dalla credibilità e affidabilità dei loro contenuti. Le notizie di politica nazionale sono quelle che interessano di più gli utenti: il 40,1%. Al secondo posto, in forte crescita nell’anno della pandemia, le notizie riguardanti scienza, medicina e tecnologia: catturano l’attenzione del 34,9%.
Differenze di genere, interessi diversi. I gusti degli utenti della radio cambiano in base al sesso
Gli uomini preferiscono la politica nazionale (il 45,5% contro il 34,4% delle donne), lo sport (il 45,4% contro il 7,2%) e l’economia (il 23,2% contro il 9,9%). Le donne sono attratte di più dalle notizie riguardanti stili di vita, viaggi e cucina (il 40,5% contro il 17,5% degli uomini), cultura e spettacolo (il 33,8% contro il 18,1%), gossip e cronaca rosa (il 28,8% contro il 6,2%).
Lunga vita alla radio, che non teme le piattaforme digitali
Il 63,1% degli italiani, secondo il Censis, è convinto che il futuro dei contenuti audio non saranno le piattaforme online di musica a pagamento, che offrono lo streaming on demand di brani selezionati in base ai gusti personali dell’utente (la pensa così anche il 51,7% dei più giovani). Per il pubblico due fattori conferiscono un valore aggiunto alla programmazione radiofonica rispetto alle piattaforme digitali: i contenuti realizzati da una redazione di professionisti e la programmazione in diretta.
Redazione