Al Teatro Tordinona di Roma, dilaga il virus della verità fino al 14 novembre. Va in scena, infatti, un particolare spettacolo di Claudio Forti, per la regia di Marco Mattolini: Shit. Il virus della verità, che vede protagonisti quattro bravissimi attori molto affiatati fra loro. Sono Leonardo Sbragia, Gaia Benassi, Pierre Bresolin e Carlotta Tommasi
Al TeatroTordinona di Roma, dilaga il virus della verità fino al 14 novembre. Infatti, va in scena un particolare spettacolo di Claudio Forti, per la regia di Marco Mattolini: Shit. Il virus della verità. Si ipotizza che negli Stati Uniti sia scoppiato un virus che affligge l’umanità, un virus chiamato “Truthful” che costringe chiunque ne sia affetto a dire la verità.
Al Teatro Tordinona di Roma dilaga il virus della verità
Il male però ha una curiosa caratteristica: si propaga solo per contatto con le carte di credito. Vengono così contagiati ricchi, potenti, politici, industriali e i loro animali domestici, come pure i cronisti che ne seguono gli sviluppi. Tutti sono costretti alla sincerità in mondovisione, per quanto scomoda, pruriginosa, destabilizzante. L’ordine globale vacilla ed è il più sgradevole dei vaccini a soccorrerlo, per la gioia di Mr Shit, magnate della carta igienica.
Shit. Il virus della verità una pièce di Claudio Forti
L’autore Claudio Forti, già diversi anni fa, ipotizzò scrivendo questo testo, che nel mondo si potesse diffondere un’epidemia, che avrebbe modificato le sorti di popolazioni intere, ma non aveva certo previsto che la parola “virus” avrebbe assunto, come adesso, un significato spettrale, di cupo realismo.
La pièce è ambientata in una radio, Radio 69 International, e i due conduttori radiofonici un po’ sui generis, coppia artistica e amanti, Adam ed Eve, rispettivamente interpretati da Leonardo Sbragia e Gaia Benassi si collegano con corrispondenti ed esperti, raccontando la storia di questa pandemia dal suo inizio. Ne documentano gli aspetti più eclatanti e annunciando alla fine che è stato trovato il vaccino in grado di debellare il virus.
Gli attori del cast sono tutti bravi
L’argomento trattato dalla pièce può piacere o no, può essere interessante o meno (così attuale visto che tutti stiamo vivendo l’incubo del Covid-19), ma i quattro attori che compongono il cast sono tutti magistralmente bravi, a cominciare dai due conduttori radiofonici, come detto, un po’ sui generis che fuori onda, nello studio radiofonico durante le canzoni e le pause pubblicitarie, flirtano, si raccontano fatti personali. Loro sono, come già detto, Leonardo Sbragia e Gaia Benassi, rispettivamente Adam ed Eve.
Bravissimo Pierre Bresolin, camaleontico attore, che in scena cambia più volte ruoli e costumi da interpretare: una volta è un industriale pazzo, un’altra volta è un membro del Congresso, Mr Holly, e ancora è il Dott. Penn, noto virologo; divertente nei panni del sensitivo Mago Omelma che tutto prevede, oppure Mons. Childhood, l’arcivescovo di Minneapolis, e Mr Shit, proprietario della Shit Corporation.
Ottima la performance di Carlotta Tommasi, anche lei bravissima e camaleontica attrice, nel cambiare più volte personaggio: una volta è la Dott.ssa Smith, medico, un’altra volta è la psicologa Prof.ssa Macintosh, o la First Lady, moglie del Presidente degli Stati Uniti.
Molto divertenti anche i personaggi di Doriana, intervistatrice di Radio 69 e Jodie Wilson, inviata della stessa radio. Fanno da contorno al tutto le scene di Francesco Fassone e i costumi dai colori sgargianti, vivacissimi di Claudia Leonardi. Sicuramente questa pièce è una chicca nell’attuale panorama teatrale, da vedere.
Giancarlo Leone