Aperto il Museo Ninfeo di Piazza Vittorio

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Visione totale del Musoe del Ninfeo a Roma

Roma non cessa di stupire. Durante i lavori per la costruzione della nuova sede dell’Enpam a piazza Vittorio all’Esquilino, trovati i resti degli Horti Lamiani, la lussuosa residenza con giardini di Lucio Lamia, fra le più amate dagli imperatori. Restaurati e allestiti per la visita grazie alla collaborazione fra Enpam e Ministero dei Beni Culturali

Veduta del totale del Museo del Ninfeo foto Fabio Caricchia

Aperto il Museo Ninfeo. Zona commerciale piazza Vittorio Emanuele a Roma. Al centro un ampio giardino con resti romani e sui lati palazzi in stile umbertino di fine 800, molto simili fra loro, con spazi porticati pieni di negozi su cui si aprono gli ingressi della Metropolitana A. Fra i palazzi che definiscono lo spazio urbano ce n’è uno che si differenzia dagli altri. Pur rispettando l’impianto generale, risulta all’occhio diverso. Il colore è lo stesso degli altri, ma superfici, infissi sono troppo perfetti per essere d’epoca.

 

Ricostruzione della Piazza del NInfeo

 

Aperto il Museo Ninfeo. Ovviamente perché è fresco di inaugurazione, era crollato alla fine degli anni Quaranta ed è rimasto così per decenni. Ora è la nuova sede dell’Enpam, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.

 

 

-Totale del Museo del Ninfeo -Foto Fabio Caricchia

Quando finalmente è stato deciso di ricostruirlo (i lavori sono iniziati nel 2006 e finti nel 2017), l’area è stata sottoposta a indagini archeologiche preventive, come sempre accade a Roma impregnata di storia. Anche perché il quartiere era stato impiantato nella zona n cui si trovavano gli Horti Lamiani all’Esquilino, un tipo di residenza lussuosissima con ampi spazi all’aperto. L’Esquilino, il più alto dei sette colli fino all’età di Augusto, attraversato dalle mura difensive di Servio Tullio, era in parte esterno alla città. Vi si apriva la Porta Esquilina da cui partiva la Via Labicana. Fuori le mura vi erano campi coltivati, cave di pozzolana e una vasta necropoli.

Scala-monumentale-età-giulio-claudia-Foto Fabio Caricchia

Alla fine del I° sec. a. C. l’area venne bonificata da Mecenate per costruirvi la sua lussuosa dimora, seguita da altre residenze dell’aristocrazia romana. Tra queste quella di Lucio Elio Lama, personaggio vicino ad Augusto, con ampi giardini: gli Horti Lamiani che alla sua morte, passano all’imperatore mantenendo fino al IV sec. d. C. la loro funzione di rappresentanza: “Il giardino degli dei”, “Il paradiso degli imperatori”.

 

Anfore-con-mappa-dei-luoghi-di-produzione Foto Fabio Caricchia

 

Prediletti da Caligola, divenuto imperatore nel 37 d. C., tanto da farne una specie di Domus Aurea ante litteram. Ma ogni imperatore ha lasciato il suo segno. Durante il medioevo le case sono rare, vi sono campi coltivati e orti vicino alle chiese e ai conventi, come Sant’Eusebio, Santa Croce in Gerusalemme, San Giovanni.

 

 

Bicchiere-vetro-soffiato2Foto Fabio Caricchia

Nel Cinquecento con la costruzione dell’Acquedotto Felice di Sisto V l’area torna ad essere una zona residenziale di lusso, segnata da presenze monumentali romane come le Mura, gli acquedotti, il Tempio di Minerva Medica, i Trofei di Mario.

Alla proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia nel 1871, segue il piano regolatore che prevede l’espansione della città, la demolizione delle ville seicentesche, come Villa Palombara di cui si conserva la Porta Magica nei giardini di Piazza Vittorio, e la costruzione del quartiere umbertino progettato dall’architetto Gaetano Koch.

 

Arredi-marmo-varie-epoche-Foto Fabio Caricchia

Al centro di questa avvincente storia c’è l’apertura del nuovo Museo Ninfeo, nato dalla collaborazione fra la Soprintendenza Speciale di Roma, guidata da Daniela Porro e l’Enpam presieduta da Alberto Oliveti. Tremila i reperti esposti ordinati in tredici sezioni che documentano il lusso di una società raffinata. Ne sono stati trovati oltre 100.000 grazie a una serie di indagini a cui hanno lavorato archeologi, restauratori, una equipe di specialisti e collaboratori sotto la guida di Mirella Serlorenzi direttore scientifico del progetto.

 

Maschere-in-polvere-di-marmo-Foto Fabio Caricchia

Da questi è stato possibile risalire agli usi, ai costumi, ai commerci dell’impero romano visti in prospettiva della sua capitale. Interessanti i resti di animali, ossa di leone, di cerbiatto, di struzzo, denti di orso, resti di ostriche, i ritrovamenti vegetali, alberi come il bagolaro, piante a terra e in vaso che danno l’idea di cosa dovevano essere quei giardini.

 

Affresco-di-età-giulio-claudia-Foto Fabio Caricchia

Emozionante scendere al piano inferiore tra strutture monumentali antiche e elementi moderni. Si rimane incantati di fronte alle testimonianze di una società e dei suoi riti. Come la piazza ninfeo, dove vengono ricevuti gli ospiti di riguardo, decorata con sculture e vasi di fiori. Alle pareti immagini che ricostruiscono il paesaggio circostante.

 

 

Decorazioni-e-ricostruzioni-in-marmo-Foto Fabio Caricchia

Tra gli oggetti rinvenuti una monumentale scala di marmo ricurva, affreschi, tubi di piombo con il nome dell’imperatore Claudio, pezzi di vetro delle finestre, pavimenti pregiati. In una serie di cassettiere sono conservate testimonianze di vita quotidiana e su mensole un’infinità di frammenti di pentole, stoviglie, bicchieri, vasellame esposti in modo tale da seguirne l’evoluzione nel tempo.

Decorazioni-età-flavia-Foto Fabio Caricchia

 

Piazza Vittorio Emanuele 78 – Roma. Orario:  sabato – domenica 10.00- 13.00 e 15.00-18.00. Informazioni: www.museoninfeo.it

Laura Gigliotti

 

 

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