Francesco Diluca in mostra a Milano

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Francesco Diluca, Papillon, 2021, ferro saldato smaltato e polvere di ferro, 170x50x50cm_3

Francesco Diluca in mostra a Milano. Nella Basilica di San Celso a Milano c’è la mostra dello scultore Francesco Diluca dal 21 gennaio al 20 febbraio 2022, che sarà inaugurata il 20 gennaio alle 20 con una performance a Ingresso libero. 

Francesco Diluca, Papillon, 2021, ferro saldato

 

 

La mostra che troverà posto negli spazi della Basilica di San Celso si presenta come una Wunderkammer. Infatti la curatrice Angela Madesani la presenta come un’unica grande installazione composta da 30 opere antropomorfe a grandezza naturale.

 

 

 

Francesco Diluca, Radicarsi, 2020, ferro saldato ossidato e polvere di rame ossidata, 185x51x33cm

Le opere create appositamente per questa esposizione, sono state concepite per creare un dialogo con gli spazi della Basilica, in un’ottica site-specific. Divenendo così presenze sacre, come per l’artista è la natura in tutte le sue forme. Decine di figure in ferro saldato, polvere di ferro, ossidazioni di rame, ruggine e oro zecchino, tutte diverse tra loro con caratteri peculiari, danno vita alle navate della basilica e chiamano il pubblico ad essere non  solo spettatore, ma parte integrante della mostra.

 

 

 

Francesco Diluca, Papillon, 2021, ferro saldato smaltato e polvere di ferro, 170x50x50cm_8

 

Proprio per la loro singolarità le opere sono legate da un fil rouge con la natura, intesa anche come scorrere del tempo e delle stagioni. Tutti i lavori rappresentano un momento di metamorfosi, quando una fase finisce e ne inizia un’altra.

Accade nelle opere appartenenti alla serie Radicarsi sculture filiformi che riguardano la capacità della natura di rigenerarsi. Infatti la grande scultura che apre la strada di accesso alla Basilica è un albero-uomo che sulla sommità comincia una germinazione: piccole foglie compongo un volto che poi diverrà un viso.

 

Francesco Diluca, Radicarsi 2020, ferro saldato ossidato, 193x60x60cm

 

 

 

La seconda scultura del percorso si trova incastonata in una parete. E l’opera che vi è all’interno, si chiama Respiro, come a intendere una possibilità di rigenerazione, è composta è da farfalle in ferro saldato e poi dorato. Le opere che compongono la serie Papillon narrano sempre indice di una fine e di un nuovo inizio. La farfalla in effetti si chiede DiLuca è l’inizio di una vita di un bruco la sua fine?

 

 

Francesco Diluca, Radicarsi 2020, ferro saldato ossidato, 193x60x60cm_det_1

 

 

Sullo stesso ciclo si muovono le sculture “Post fata resurgo”, opere realizzate in un particolare filo metallico che può prendere fuoco. Quando la scultura brucia, cosa che avverrà in una performance nella serata di inaugurazione, il filato produce una serie di scintille lasciando intravedere parti del corpo, e filamenti venosi, che riaccendono con una reazione a catena. L’opera si dissolve poco a poco. Anche in questo caso l’artista, registra un cambiamento, un momento che finisce e inizia una nuova fase.

 

Francesco Diluca, Radicarsi 2020, ferro saldato ossidato, 193x60x60cm_det_4

 

Sempre connesse al tema di evoluzione e rigenerazione sono le opere della serie “Kura Halos” che si riferiscono all’immaginario e legate alla simbologia del corallo rosso. Creature metà umane e metà coralline, le opere esprimono la fragilità e insieme la forza e di resilienza, che assomigliano alle ramificazioni del mare. Completa l’esperienza fisica della mostra, un’esperienza virtuale immersiva che sfrutta la tecnologia delle riprese a 360 gradi che rende questa mostra accessibile, anche a chi non potrà recarsi di persona.

 

 

Francesco Diluca, Radicarsi, 2020, ferro saldato e polvere di rame ossidato_part

 

L’esposizione è dotata di un catalogo edito da Ecvlypse Edizioni Arte con il testo critico della curatrice e con le foto e delle installazioni e apparati bibliografici aggiornati.

Potendo non mancare all’inaugurazione, ma sarà comumque importante la visione anche in altri giorni.

Anna Camia

 

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