Intervista a Francesco Vitucci traduttore del giallo di Yokomizo Seishi- Fragranze di morte

0

Il detective privato Kindaichi Kōsuke è il protagonista della fortunata e innovativa serialità del giapponese Yokomizo Seishi (Kobe 1902- 1981 Tokyo), considerato il padre della crime story made in Japan. Intorno agli anni Trenta inizia la sua produzione letteraria che incontra il favore dei lettori e tutt’ora i suoi romanzi, sono tra i più letti dagli amanti del genere. Con Fragranze di morte, l’editore Sellerio pubblica il terzo libro di Seishi affidato alla traduzione di Francesco Vitucci. Visum lo ha intervistato.

Francesco Vitucci

Francesco Vitucci è ricercatore in filologia giapponese e lingua e Linguistica Giapponese al dipartimento di lingue, letterature e Culture Moderne all’università Alma Mater Studiorum di Bologna, autore di saggi e pregevole traduttore.

Fragranze di morte comprende due romanzi brevi in cui il detective, affiancato dall’ispettore Todoroki, dovrà arrivare alla soluzione di due casi che coinvolgono una dama velata ladra e un ipotetico suicidio d’amore. Con Vitucci esploriamo il mondo narrativo di Yokomizo Seishi e ne scopriamo curiosità e peculiarità.

 

Francesco, dopo Il detective Kindaichi e La locanda del gatto nero traduci Fragranze di morte che racchiude due romanzi brevi. Accolto molto bene dai lettori italiani. Secondo te cosa del maestro del crime giapponese appassiona i lettori di genere nel nostro Paese?

Fragranze di morte- di Yokomizo Seishi-

“Credo che ciò che affascina maggiormente i lettori italiani siano le ambientazioni esotiche dei romanzi di Yokomizo, nonché la presenza del detective Kindaichi Kōsuke, vera e propria icona popolare in Giappone. Kindaichi – oltreché nei romanzi – è stato più volte protagonista di lungometraggi per la televisione, di animazioni e dei fumetti giapponesi. Per quanto riguarda le ambientazioni, segnalo che, dopo una lussuosa magione artistocratica e un discusso locale notturno, in questo volume Kōsuke si muove tra il reparto gioielleria di un grande magazzino e una località termale (Karuizawa), storico palcoscenico di svariati suicidi in Giappone.  Questi luoghi ci danno la possibilità di rivivere il Giappone in una dimensione non contemporanea, ma quello della prima metà del Novecento. Non dimentichiamoci che Yokomizo scriveva tra gli anni Quaranta e Sessanta, quindi, in un periodo storico caratterizzato anche dalla disastrosa Seconda Guerra Mondiale”. 

 

Nei due brevi romanzi viene fuori la personalità di Kindaichi che si muove tra eccentricità e razionalità. Possiamo considerarlo un mix di Hercule Poirot e Sherlock Holmes?

Yokomizo Seishi

“Credo che Kindaichi venga rappresentato piuttosto come un anti-eroe, forse più vicino agli investigatori di Dickson Carr (pensiamo a Gideon Fell, ad esempio), alla stessa signora Marple, oppure al connazionale Akechi Kogorō (nato dalla penna di Edogawa Ranpo). A differenza di Poirot e Sherlock Holmes, Kindaichi non utilizza mai un linguaggio troppo forbito (non a caso, è balbuziente) e non cura affatto il suo abbigliamento (Sherlock Holmes è spesso inappuntabile da quel punto di vista). Forse con loro ha in comune l’arguzia, la spiccata capacità di osservazione e la dote di saper leggere a fondo nella psiche delle persone che lo circondano”.

 

In Fragranze di morte troviamo l’accoppiata Kindaichi e ispettore Todoroki, indagine privata e istituzionale. Cosa li accomuna e li distingue nelle indagini?

Yokomizo_Seishi

 

Yokomizo impiega qualche anno prima di ideare l’interlocutore adatto a Kindaichi: difatti, nelle opere precedenti Todoroki non esiste ancora. Direi che i due sono legati da un affetto profondo e mai da un presumibile antagonismo: Todoroki, da buon poliziotto, si affida spesso (a volte, anche troppo!) e alla prova scientifica, laddove Kindaichi si sforza sempre di arricchire le proprie indagini con una buona dose di intuito e spirito di osservazione cercando di scrutare in profondità le debolezze dell’animo umano”.

 

In Giappone Seishi ha avuto un successo enorme e ancora è stampato e letto. Qual è la situazione attuale del genere crime e chi è il nuovo Seishi?

Matsumoto Seicho

“Non sono in grado di indicare chi sia il nuovo Yokomizo Seishi, perché la peculiarità della sua scrittura ha ispirato autori che hanno reinterpretato i suoi stilemi e prodotto poi qualcosa di diverso. Di certo, tra gli autori successivi più popolari in Giappone vale la pena citare Matsumoto Seichō, Ayatsuji Yukito, Togawa Masako, Higashino Keigo e Kirino Natsuo. Ma ve ne sono molti altri che andrebbe la pena di leggere e approfondire”.   

 

Kindaichi Kosuke Serie La Città

Personaggio contraddittorio, balbuziente e mente sopraffina, Kindaichi è anche autoironico?

“Assolutamente sì. Ed è qui che Yokomizo si scosta dai suoi colleghi giapponesi che lo hanno preceduto, perché Kōsuke è un uomo che ama scherzare sui propri difetti e che non si prende mai troppo sul serio. Lo fa solamente quando viene risucchiato nel ragionamento e nella risoluzione dei delitti. Ma anche in quel caso, cerca sempre di affrontare e di risolvere con una leggera ironia gli enigmi con cui è chiamato a misurarsi”.

Francesco Vitucci

“Come quando ricorda all’ispettore Todoroki che un uomo che intende suicidarsi, non si premura di chiudere a chiave una macchina e di dileguarsi all’aperto in pigiama! È proprio questo il motivo per cui Kindaichi è tanto amato in Giappone: è uno di noi, non un supereroe altezzoso o un essere fuori dalla norma, quanto piuttosto un uomo comune (a volte, anche troppo!) che sa essere eccezionale nel ragionamento senza, però, ostentare saccenteria. Nonostante le sue disamine impeccabili, a differenza dei suoi colleghi occidentali, non risulta mai supponente, né tanto meno arrogante. La sua cifra distintiva è la curiosità, l’acume, ma mai il giudizio. Anzi, spesso sembra quasi che attraverso le proprie analisi e la sua ironia, tenda a “giustificare” l’animo umano senza mai condannarlo a priori”.

La tua attività di traduttore verso chi si dirigerà prossimamente?

Francesco Vitucci

“Nel futuro immediato verso un autore contemporaneo che ha qualche attinenza con il cinema d’essay e poi verso un scrittore SF che sta riscuotendo un certo successo in Giappone. Però non posso svelare troppo, altrimenti…Kindaichi Kōsuke ricomincia a indagare!”.

Cristina Marra

 

 

 

Nessun commento