Torna Equilibrio, Festival di danza contemporanea a Roma. Dopo due anni di stop torna in scena la 16/a edizione del Festival di danza contemporanea, che dal 12 al 26 febbraio porterà all’Auditorium Parco della Musica il meglio della coreografia internazionale.
Torna Equilibrio, Festival di danza contemporanea a Roma, dopo due anni di stop forzato causa Covid. Riprende la rassegna di danza dal 12 al 26 febbraio, che porterà all’Auditorium Parco della Musica il meglio della coreografia internazionale.
Torna Equilibrio, Festival di danza contemporanea a Roma
Un cartellone ricco quindi con 7 serate e 10 titoli per altrettante compagnie (in tutto 5 coreografe e 3 coreografi, 3 leoni d’oro, 4 prime italiane). Nuovo curatore della rassegna, è Emanuele Masi, attuale direttore artistico di Bolzano Danza.
Un cartellone ricco quindi con 7 serate e 10 titoli
Dopo l’anteprima con il debutto romano del coreografo greco Dimitris Papaioannou in Transverse Orientation al Teatro Argentina già dal 28 al 30 gennaio, il cartellone apre ufficialmente all’Auditorium il 12 febbraio con la prima italiana di Promise, in cui l’acclamata coreografa israeliana Sharon Eyal combina la fisicità del balletto contemporaneo con la musica elettronica.
Spazio, poi a la regina della nouvelle danse française Maguy Marin, tra il mondo travolto dal consumismo del suo Umwelt (sulle musiche del fedele collaboratore Denis Mariotte) e l’incontro con il lavoro di Alessandro Sciarroni, in un dialogo a distanza di due leoni d’oro, di generazioni contrapposte su creazioni come Duo D’Eden e In a landscape.
E poi l’ironia di Silvia Gribaudi che ispirandosi alle immagini di Botero porta in scena R.OSA – 10 esercizi per nuovi virtuosismi, dissacrante analisi sull’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa.
Il gran finale in festa della manifestazione è con la star americana Richard Siegal. Chiude la rassegna, quindi, Triple, lo spettacolo di Richard Siegal con il Ballet of Difference impegnato su tre sue coreografie. Il futuristico All for one, il frenetico Metric dozen e My generation, irrefrenabile festa, con i costumi sgargianti dello stilista Bernhard Willhelm.
Redazione