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Uno, Nessuno e Centomila al Teatro Quirino

Uno, Nessuno e Centomila al Teatro Quirino. E’ andata in scena in questo teatro, la prima rappresentazione di un romanzo che Pirandello scrisse nel 1925, Uno, Nessuno e Centomila, per descrivere quelle erano le sue riflessioni sull’Essere e sull’Apparire.

Uno, Nessuno e Centomila al Teatro Quirino. Pirandello nel suo romanzo omonimo scrisse le sue riflessioni sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la Forma che, tutte insieme rappresentano, per lo scrittore siciliano. Una scomposizione della vita umana secondo tre parametri. Il primo, l’Uno, è l’immagine che ognuno di noi ha di se stesso. Il secondo, il Nessuno è la scelta di ciò che vorremmo essere. Il terzo, il Centomila è l’immagine che gli altri hanno di noi.

Uno, Nessuno e Centomila al Teatro Quirino

Questa complessa scomposizione, è abilmente rappresentata da un intelligentissimo Pippo Pattavina nei panni di Vitangelo Moscarda, il protagonista delle vicende narrate, che riesce ad esprimere con arte e sicura decisione, la fondamentale insicurezza del personaggio in maniera si complessa ma accattivante, fumosa quanto basta per renderla ambigua, ma altrettanto decisa perché risulti provocatoria, verso quegli atteggiamenti del mondo di portata universale, adatti ad ogni tempo.

Pippo Pattavina nei panni di Vitangelo Moscarda

Lo fa ricorrendo ad una sapiente forma di monologo all’interno di un evidente vuoto mentale, che ne esprime la immaturità e la concreta inconcludenza: elementi tali da porre il protagonista in continuo stato di crisi, tale che lo porta ad un aspetto fondamentalmente umoristico, per raccontare l’uomo contemporaneo nei suoi molteplici e contraddittori aspetti.

Una brava Marianella Bargilli interpreta due ruoli

Non da meno brava, e comunque inquietante, di Pattavina è Marianella Bargilli, la moglie Dida, che sa abilmente trasformarsi per interpretare ben due personaggi. La moglie e la sua “quasi” amante Maria Rosa, personaggi tra loro apparentemente contrastanti ma che, però, concretamente contribuiscono a descrivere l’immagine dell’io del protagonista – narratore evidenziando la crisi della società all’interno della quale è ambientata la vicenda in scena sul palcoscenico del Teatro di Via delle Vergini.

A latere dei due principali attori in scena altri tre bravi attori

A latere dei due principali attori in scena altri tre attori, Rosario Minardi, Mario Opinato e Giampaolo Romania, ognuno dei quali perfettamente in grado di interpretare, con la sapiente regia di Antonello Capodici, una complessa sequenza di altri personaggi, che nel complesso rendono perfettamente l’idea dei più vari caratteri umani e non solo.

Sanno indurre a riflettere sull’essere e sulla società, proprio come avrebbe fatto Pirandello: scomponendo la vita ed analizzandola in forma praticamente umoristica. Le repliche fino al 30 gennaio prossimo.

Andrea Gentili

Andrea Gentili: