Si è concluso a tarda notte il 72° Festival di Sanremo e Mahmood e Blanco trionfano nell’edizione dei record, in un’atmosfera di festa. Al secondo posto Elisa, poi Gianni Morandi. Sabrina Ferilli porta sul palco un “non monologo” dove rivendica il diritto alla leggerezza “Non è superficialità, ho solo la mia storia”.
72° Festival di Sanremo: per Mahmood e Blanco un trionfo da Brividi. Sono Mahmood e Blanco con la canzone Brividi i vincitori della 72° edizione del Festival di Sanremo. Al secondo posto Elisa con O forse sei tu, vincitrice del Premio “Giancarlo Bigazzi” e al terzo posto Gianni Morandi con Apri tutte le porte e vincitore del Premio “Sala Stampa Lucio Dalla”. La coppia ha rispettato i pronostici che sono stati confermati e che l’ha vista in testa fin dalla prima serata. I primi tre sono stati premiati dal televoto, dalla sala stampa e dalla Demoscopica 1000.
Al quarto posto Irama con Ovunque sarai, quinto Sangiovanni con Farfalle, sesta Emma con Ogni volta è così. Massimo Ranieri con Lettera al di là del mare si è aggiudicato il Premio della Critica Mia Martini. La serata è andata avanti fino a notte tarda, superati tutti i record di durata delle precedenti serate, finisce il tutto all’1.50 di notte.
72° Festival di Sanremo: per Mahmood e Blanco un trionfo da Brividi. Trionfa la leggerezza: canzoni, siparietti, momenti di grande spettacolo. Che bello: il Festival è tornato ad essere un rito collettivo e forse non è un caso che ad aprire la finalissima sia stata la Banda della Guardia di Finanza con l’Inno di Mameli, per sottolineare la ritrovata capacità della kermesse di unire, aggregare.
Si esibiscono nuovamente tutti e 25 i Big in gara e a rompere il ghiaccio è stato Matteo Romano con Virale, poi uno dietro l’altro Giusy Ferreri, Rkomi, Iva Zanicchi, Aka 7even, Noemi, Dargen D’Amico, Massimo Ranieri, Emma, per citarne solo alcuni, tanto ormai sono tutti noti dopo cinque serate di Festival e conosciamo le loro canzoni.
Achille Lauro balla con Mara Venier e Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus. Sabrina Ferilli, l’ultima co-conduttrice del Festival, porta tutta la sua spontaneità romanesca e a suo modo si conferma con Amadeus mattatrice della serata. Si presenta subito con scioltezza, invitando il presentatore a fare questa ultima serata “brutta brutta brutta” perché altrimenti “visto come girano le cose qui in Italia ti chiedono di restare altri sette anni”.
Per fortuna nessun monologo triste, ma un monologo originale e spiritoso. Seduta accanto ad Amadeus recita un monologo – non monologo dove finge di aver scartato tutta una serie di temi importanti da affrontare, in realtà citandoli tutti. Scherza: “Perché la mia presenza deve per forza essere legata a un problema? Perché devo dare un senso oltre a quello che sono per giustificare il fatto che io sia qui? La leggerezza, come diceva Calvino, non è superficialità”. Applausi e standing ovation.
Superospite della serata Marco Mengoni che torna al Festival dopo nove anni dalla sua vittoria nel 2013 con L’essenziale. Con lui sul palco Filippo Scotti, il giovanissimo attore che ha partecipato al film di Paolo Sorrentino, E’ stata la mano di Dio. Hanno portato in scena un dialogo sull’odio dell’era social, facendo riferimento anche alla Costituzione “Una tastiera può essere un’arma. Va usata con umanità, sempre”.
Sabrina Ferilli ha dedicato un tributo a Lucio Dalla: peccato, poteva essere più lungo, visto che è durato solo meno di due minuti. Stessa sorte era toccata martedì scorso a Franco Battiato. Invece l’omaggio a Raffaella Carrà è durato molto di più: con la sua voce in sottofondo sono stati fatti ascoltare alcuni successi della showgirl ballati dai ballerini del musical Ballo ballo, tratto dal film Explota Explota dell’uruguaiano Nacho Alvarez, uscito nel 2020 a lei dedicato. In platea il suo compagno Sergio Japino. Un omaggio alla Carrà nel “Festival della gioia”, così ribattezzato da Amadeus, non poteva mancare.
Gli ascolti. Ascolti record per la serata finale. Amadeus supera sé stesso: oltre dieci punti in più rispetto all’ultima serata dello scorso anno. L’edizione dei record chiude in scia con quello che si è visto nelle altre serate, un record, per l’appunto. Il terzo Festival di Amadeus finisce con il botto. Sono stati 13.380.000 i telespettatori che hanno assistito su Raiuno alla serata finale.
L’anno scorso l’ultima serata del Festival aveva fatto segnare in media 9.970.000 telespettatori con il 54.4% di share. La prima parte della serata finale del Festival (dalle 21.22 alle 23.54) ha raccolto 15.660.000 telespettatori pari al 62.1% di share; la seconda parte (dalle 23.58 all’1.48), ha raccolto 10.153.000 telespettatori con il 72.1% di share.
Giancarlo Leone