Le canzoni della II serata del 72° Festival di Sanremo

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Nella II serata del 72° Festival di Sanremo si sono esibiti i rimanenti 13 Big. Nella classifica parziale al primo posto è risultata Elisa con la canzone O forse sei tu. Al tredicesimo posto, Tananai con Sesso occasionale. Nella classifica generale primeggia nuovamente Elisa, al secondo posto Mahmood e Blanco con Brividi, al terzo posto La Rappresentante di Lista con Ciao ciao.

Nella classifica parziale al primo posto è risultata Elisa con la canzone O forse sei tu. Al tredicesimo posto, Tananai con Sesso occasionale. Nella classifica generale primeggia nuovamente Elisa, al secondo posto Mahmood e Blanco con Brividi, al terzo posto La Rappresentante di Lista con Ciao ciao.

Ma vediamo nel dettaglio i cantanti che ieri sera che si sono esibiti nel corso della seconda serata del Festival.

Le canzoni della II serata del 72° Festival di Sanremo. Ad aprire le danze è stato Sangiovanni con Farfalle: la star di Amici porta freschezza e leggerezza. Il ritornello è il più forte, anche se sa già di sentito. Un brano che potrà essere un tormentone per propulsione ritmica. A seguire, Giovanni Truppi con Tuo padre, mia madre, Lucia: il brano richiama gli Anni 70 e 80, un cantante un po’ fuori dal coro. Il brano racconta una storia di radici e legami familiari. Le vibrazioni con Tantissimo: atmosfere pop, tra i Modà e i Coldplay. Un pezzo epico ma con qualche vibrazione in meno del solito.

Le canzoni della II serata del 72° Festival di Sanremo. Ecco Emma con Ogni volta è così: nel decennale dalla sua vittoria, la cantante torna al Festival con una ballata che ricorda un po’ Loredana Bertè. La cantante pugliese è padrona del palcoscenico, anche se questa sua padronanza può, forse, sovrastare la canzone. Interpretazione suadente. Matteo Romano con la canzone Virale sconta la sua giovane età per un debutto forse troppo prematuro. E’ una star di TikTok, ma la musica è ben altra cosa.

La tanto attesa Iva Zanicchi con il brano Voglio amarti non piace molto alla sala stampa, ma l’aquila di Ligonchio pretende rispetto. Fa esattamente quello che le andava di fare. Rivendica il diritto alla passione agè, un melò drammatico, che premia la sua partecipazione al Festival. L’arrangiamento è di Celso Valli con un assolo di chitarra elettrica.

 

Il duo Ditonellapiaga e Rettore con la canzone Chimica fa scintille sul palco, un brano scatenato ma senza pretese, che può infastidire solo le monache; due matte che si divertono sul palco. Atmosfere Anni 80 che vogliono abbattere le barriere del perbenismo. Elisa, tornata sul palco del Festival dopo 21 anni, con il brano O forse sei tu sbaraglia tutti: un arrangiamento elegante, che incanta. La cantautrice è intensa, ipnotica, presenta un brano destinato a rimanere una pietra miliare nel Festival.

Fabrizio Moro con Sei tu, interpreta un brano che ricorda alla grande Portami via però 2.0, ma ha sempre delle qualità per incantare e non distrarre. Tananai, reduce da Sanremo Giovani, con il suo Sesso occasionale ci presenta una canzone in cui c’è un invito a non fare sesso mordi e fuggi. Un pop buono, urban scritto abbastanza bene anche se l’operazione non ha trovato consensi per la sala stampa.

Irama con Ovunque sarai presenta un brano che mette in risalto la maturità del cantautore, poiché la canzone è molto emozionante. Aka 7even con Perfetta così è un pop rock innocuo, un brano che dimostra tutta la giovinezza dell’esecutore, anche se servirebbe più poesia nella ricerca delle parole e più cura nel significato.

 

Il duo Highsnob e Hu con il brano Abbi cura di te mette in risalto l’addio ad una dipendenza dalla droga. Dall’incontro di questa coppia, lui con il suo rap, lei con la sua voce melodiosa, ci si poteva aspettare di più, ma il tutto è stato lasciato a metà.

Giancarlo Leone

 

 

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