Intervista con Marisa Laurito

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Intervista con Marisa Laurito. L’attrice partenopea è in scena alla Sala Umberto dal 20 al 24 aprile, con il testo di Giuseppe Patroni Griffi, Persone naturali e strafottenti. Visum l’ha incontrata. 

Intervista con Marisa Laurito

Intervista con Marisa LauritoLei è simpatica, credibile, versatile e ben compenetrata in ogni ruolo che interpreta, sia divertente, sia drammatico. Stiamo parlando di Marisa Laurito, che dal 20 al 24 aprile, sarà sul palco della Sala Umberto di Roma per interpretare lo scandaloso testo di Giuseppe Patroni Griffi, Persone naturali e strafottenti. Con lei in scena Giancarlo Nicoletti (che cura anche la regia), Giovanni Anzaldo e Livio Beshir. Visum ha intervistato Marisa Laurito.

Marisa come si è trovata ad interpretare il ruolo di Donna Violante?
Intervista con Marisa Laurito“Benissimo, direi a mio agio. Certo è un ruolo molto diverso da quelli da me interpretati – dice a Visum anche se avevo già fatto dei ruoli drammatici in America, come ad esempio quello di Rosetta nel film ‘Terre nuove’ con Antonio Banderas, che addirittura mi ha fatto vincere il premio come miglior attrice straniera al Festival del cinema di Bogotà. Donna Violante è una ex serva, ora padrona in un bordello. Il testo è drammatico ma anche divertente”.

Ringrazio Giancarlo Nicoletti, qui regista ma anche protagonista della pièce – sottolinea la Laurito – che mi ha chiamata per interpretare questo ruolo, interpretato in passato da una grande attrice come Pupella Maggio, in anni forse più coraggiosi di questi attuali che stiamo vivendo. Il mio personaggio – conclude – è una donna che ancora adolescente, una sedicenne, finì in un bordello senza mai conoscere l’amore nel vero senso della parola. Questo spettacolo è una ripresa“.

Marisa Laurito interpreta Donna Violante in Persone naturali e strafottenti alla Sala Umberto

Il testo è scandaloso ma anche divertente.
Intervista con Marisa LauritoSì, è vero, però nonostante tutto, c’è ancora qualcuno che rimane turbato, si scandalizza. Lo trovo abbastanza ridicolo. La gente si dovrebbe scandalizzare nel vedere il Festival di Sanremo, che dovrebbe entrare nelle case con i dovuti filtri. Non bisogna scandalizzarsi per un testo che ha una grande forza ed una struttura teatrale molto potente”.

Dalla prima messa in scena sono passati circa 40 anni. Non è stato mai ripreso?
“Forse una volta, ma è passato inosservato. Quando il regista Giancarlo Nicoletti mi ha proposto di recitare in questo spettacolo. A suo tempo non lo vidi, ma conoscevo benissimo il testo“.

Perché questo testo è così scandaloso?
Questa commedia venne subito tolta di mezzo quando uscì, perché si parlava in maniera esplicita di omosessualità. C’è anche un atto sessuale violento: non si vede, ma si intuisce, un uomo di colore violenta un bianco. Il testo è del 1973, ma è attualissimo ancor oggi, più moderno di allora per le sue tematiche, che vanno dall’emarginazione alla solitudine e per tutto ciò che sta succedendo, quando i ruoli fra Occidente ed Oriente si stanno invertendo“.

Trova delle affinità tra lei e Donna Violante?
“Posso dire che ogni ruolo che interpreto aggiunge qualcosa alla mia personalità, più che altro è un’altra sfida con il pubblico a cui può piacere o no“.

 

Marisa Laurito preferisce il teatro alla tv 

Ha fatto tanta tv ma anche tanto teatro, con il quale ha iniziato. Cosa preferisce?
Posso dire che ho sempre portato parallelamente le due cose, sia tv che teatro, che non ho mai abbandonato. Forse prediligo il teatro – chiosa –  perché per ogni attore è una vera e propria palestra. Adesso che faccio meno tv, al teatro mi ci dedico ancora di più. Proprio per questo ho deciso di diventare la direttrice artistica del Teatro Trianon a Napoli“.

 

A proposito di teatro, qual è il suo futuro? Vede un futuro roseo per il teatro o no?
Debbo dire la verità sul futuro del teatro sono un pò pessimista, non vedo un futuro roseo. La gente va a teatro solo perché, magari, in un determinato spettacolo c’è il nome famoso, quello magari visto in tv. Il pubblico ha perso quella curiosità di un tempo di vedere spettacoli, dove magari non erano in cartellone nomi famosi. Tutto ciò appiattisce la cultura, si vuole vedere qualcuno che già si conosce. E questo è sbagliato. Dopotutto, però e la cosa mi rende felice, c’è anche una fascia di pubblico più selezionata che predilige certi tipi di spettacoli, anche se non c’è il nome famoso. Ecco dovremmo concentrarci su questa fascia, ragionarci per poi procedere in maniera adeguata“.

Giancarlo Leone

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