Mimì. Da sud a sud:incontro con Mario Incudine. E’ approdato al Teatro Quirino di Roma, fino al 1° maggio, Mimì da Sud a Sud. Sulle note di Domenico Modugno, uno spettacolo tra musica, suggestioni e parole di e con Mario Incudine, diretto da Moni Ovadia e Giuseppe Cutino. Visum ha intervistato il protagonista.
Mimì. Da sud a sud: incontro con Mario Incudine
Questo spettacolo, è approdato al Teatro Quirino di Roma, fino al 1° maggio. Sulle note di Domenico Modugno, questo spettacolo tra musica, suggestioni e parole di e con Mario Incudine, diretto da Moni Ovadia e Giuseppe Cutino, intriga il pubblico. Visum ha intervistato il protagonista.
Incudine, come nasce l’idea di questo spettacolo che omaggia Domenico Modugno?
“Ho sempre amato Domenico Modugno, poiché lo ascolto da quando ero bambino e mi ha sempre affascinato il suo modo di essere trasversale, perché ha precorso i tempi, ha inventato mode, ha anticipato tendenze. E mi ha sempre affascinato – spiega Incudine a Visum – il suo saper raccontare alla perfezione la mia terra, la Sicilia, lui che invece era pugliese. Nessuno meglio di lui, meglio ancora di un siciliano, ha saputo descrivere la Sicilia. E mi ha affascinato da sempre il modo che aveva di usare come esempi gli animali per sottolineare vizi e virtù degli uomini. Infatti in questo mio spettacolo io canto canzoni come Cavaddu cecu de la minera, U pisci spada, Lu sciccareddu ‘mbriaco, Grillu ‘nnmmuratu, Musciu niuru in cui si parla di animali, canzoni che sono state quelle produzioni minori con cui ha fatto la sua gavetta, la sua palestra”.
Un omaggio al grande Domenico Modugno
“Con altre canzoni ho deciso di mettere su questo spettacolo – sottolinea Incudine – per far conoscere questi brani perché il pubblico se ne innamorasse come me ne sono innamorato io. Grazie a queste canzoni si racconta uno spaccato d’Italia, entrando in un preciso periodo storico, si scava nella forza del dialetto che, come affermava lui stesso, è la nostra unica lingua, ma si racconta anche un sogno che è suo ma anche mio: il sogno di chi vuole trovare il suo posto nel mondo e lo fa con quella fame vera, che ti fa prendere la vita a morsi, quella voglia di poter partire, lasciare tutto per realizzare ciò che si desidera. Ecco da qui nasce Mimì da Sud a Sud“.
Un viaggio nella vita di Domenico Modugno
Cosa può dire di più sullo spettacolo che porta in scena?
“Esiste una produzione, come dicevo, ‘minore’ di Modugno che descrive la Sicilia. Tutto ciò lo dobbiamo ad un episodio molto divertente, avvenuto agli inizi della sua carriera musicale quando, conosciuto Frank Sinatra, questi gli consigliò, dopo averlo sentito cantare e appreso che proveniva dalla Puglia, di nascondere le proprie origini e di dire di essere siciliano. Questo perché il siciliano, al tempo, era l’immagine che il mondo aveva dell’Italia e chiunque sarebbe stato in grado di riconoscerlo come dialetto. Seguendo quel consiglio, Modugno – conclude Incudine – fuse la propria musica con una sua particolare versione di siciliano, creando vere perle che poi hanno rappresentato il percorso della sua brillante carriera“.
In questo spettacolo, quindi, si vivrà un viaggio nel passato di Modugno
“Sì, seguiamo un un percorso, un viaggio che ha portato Modugno e le sue canzoni in ogni parte del mondo. Un viaggio però che non ha fatto solo lui – rimarca l’attore – ma è stato compiuto da molti italiani, obbligati a migrare al nord per trovare un lavoro, fortuna o un futuro migliore. Abbiamo voluto rendere onore a quelle persone che, come Modugno – afferma Incudine – hanno avuto il coraggio e la costanza di affrontare le incertezze della vita per conquistare personalmente le occasioni per migliorarsi e scoprire il mondo“.
La regia dello spettacolo è di Moni Ovadia
Moni Ovada è il regista di questo spettacolo. Come l’ha conosciuto?
“Conobbi Moni Ovada anni fa all’Auditorium del Parco della Musica di Roma. Anche lui come me era ospite dell’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna. Io eseguii un brano struggente di Ignazio Buttita sulla strage di Marcinelle in Belgio. Alla fine della mia esibizione, lui, commosso, mi abbracciò dicendomi che gli avevo ricordato un grande cantastorie, Ciccio Busacca, protagonista dello spettacolo Ci ragiono e canto di Dario Fo.
Da quel momento non ci siamo più separati – sottolinea con orgoglio – siamo sempre rimasti in contatto, e così è nato un sodalizio sia umano che artistico che ci ha portato a condividere tantissime esperienze. L’ho voluto anche per questo spettacolo su Modugno e devo dire umilmente ma veramente gratificato che Ovada mi ha diretto con la maestria del grande regista e l’affetto di un padre“.
Giancarlo Leone