Sani di Marco Paolini al Quirino

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Sani”, di e con Marco Paolini al Quirino. Lo spettacolo è un’autobiografia di una crisi climatica ed altro, al Teatro Vittorio Gassman di Roma

Sani di Marco Paolini al QuirinoSani”, di e con Marco Paolini al Quirino. Quasi oberato da una castello di carte da gioco che domina la scena, Marco Paolini espone con notevole arguzia che induce a simpatia, il suo pensiero fondato sulle esperienze di vita, che fanno da canovaccio, per raccontare in un’ora e tre quarti che comprende, il suo vissuto artistico e non solo.

 

Sani di Marco Paolini al Quirino

Sani di Marco Paolini al Quirino

Si parte dall’incontro con il Maestro Carmelo Bene per arrivare a momenti storici, quali l’incontro tra il Presidente statunitense Reagan, e quello sovietico Gorbaciov. Un insieme di vissuti che riescono ad attenzionare il pubblico; sia per la loro fondamentale importanza, che per essere sostenute da una parola che lo stesso Paolini ritiene quasi magica: SANI.

 

Sani è un’autobiografia di una crisi climatica ed altro

Sani di Marco Paolini al QuirinoE’ una parola di origine antica che tanto tempo fa, quando eravamo poveri, era un saluto, affettuoso e distaccato insieme che riusciva ad unire, a spiegare, a far vivere in qualche modo il popolo a tutti i livelli, dalla gente semplice a quella di “grado” più elevato.

E sullo sfondo di “SANIPaolini, accompagnato alla chitarra da un bravissimo Lorenzo Monguzzi che lo assiste e completa, racconta di lockdown, di storie vecchie e nuove. Narra di post terremoti, di tentate ripartenze dopo sacrifici imposti, da eventi che in pratica sfuggono al controllo dell’uomo; più o meno volutamente.

Sani di e con Marco Paolini 

Dal 5 e fino al 10 aprile prossimo sul palcoscenico del Teatro Quirino, la magica parola SALUS risuonerà per ricordare un augurio, una sorta di benedizione, che deriva dal più ampio termine di SALUTE, che il teatro in genere ha assorbito per tentare, con i mezzi di cui dispone, di creare una sorta di “ponte” tra il vecchio ed il nuovo nella speranza di “ricominciare a vivere”.

 

Interessante il confronto tra il senso dell’artificiale (nello specifico il benessere) ed il naturale (identificato con la biomassa terrestre  che, come vuole dimostrare il castello di carte alle spalle del narratore, è in effetti la rappresentazione della instabilità, sia del sistema ecologico, per come oggi è che della stessa incertezza della vita, per come la stiamo vivendo.

Sani uno spettacolo di un’ora e tre quarti che comprende il vissuto artistico di Marco Paolini

 

Ma il termine SANI, è anche la personalizzazione del fatto che non è sufficiente ritenersi consapevoli di come ( male ) viviamo. Ma anche che nei momenti di crisi, occorre essere consapevoli di dover possedere coraggio ed immaginazione, per continuare a vivere, adattandosi alle continue mutazioni. Nella certezza – purtroppo – che non solo non si può tornare indietro, ma anche che non sarebbe né utile né pratico.

 

Sani uno spettacolo colmo di interesse 

Uno spettacolo apparentemente semplice, ma colmo di interesse, di ragionamenti, di riflessioni, che in forma comica ma non troppo, turbano e pongono lo spettatore di fronte alla triste realtà.

Andrea Gentili

 

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