Al teatro Sala Umberto di Roma, fino al 17 aprile, la divertente e brillante commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia, Tartassati dalle tasse. Impossibile trattenere le risate, uno spettacolo imperdibile.
Al Teatro Sala Umberto di Roma, fino al 17 aprile, la divertente e brillante commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia, Tartassati dalle tasse. Impossibile trattenere le risate, uno spettacolo imperdibile, poiché si ride dall’inizio alla fine. Si riflette anche poiché la pièce non è solo divertente, condividendo lo stato d’animo dei cittadini più onesti. Il pensiero che assilla tutti i contribuenti, pagare le tasse.
Tartassati dalle tasse Sala Umberto di Roma
Tutto ciò lo sa bene Innocenzo Patanaro, nuovo imprenditore napoletano che, per darsi un tono, abbandona le vecchie tradizioni familiari che volevano vederlo come “baccalaiuolo“, per diventare un ristoratore che mischia le tradizioni napoletane con quelle giapponesi, una fusione tra il sushi della cultura giapponese e la cucina tipica napoletana, una cucina nippo-napoletana.
Dopo averci riflettuto a lungo, decide di mettersi nelle mani del simpatico cuoco giapponese, impersonato da Arduino Speranza. Una scelta che alla fine insospettisce la Guardia di Finanza. Ingegnosa è, all’apertura del sipario, la scena disegnata da Luigi Ferrigno che divide il palco in due diversi ambienti: da una parte il ristorante, dall’altra l’ufficio della caserma della Guardia di Finanza. Due contesti diversi, ma resi particolari dai diversi colori delle luci.
Tartassati dalle tasse Sala Umberto – trama
Nell’ufficio della caserma della Guardia di Finanza, il ligio maresciallo Gilberto La Scorza (interpretato da un credibile Mario Porfito) indaga sul ristorante, con la collaborazione del suo inseparabile appuntato, impersonato da un divertente Roberto Giordano. Non mancano incomprensioni ed equivoci che rendono i dialoghi esilaranti, grazie anche ai giochi di parole e all’abilità, tutta napoletana, di confondere i termini non conosciuti per reinventarli con assurdi risultati.
Tartassati dalle tasse-testo divertente che fa riflettere
Il testo, però, che potrebbe sembrare solo puro divertissement, pone al pubblico svariati argomenti d’attualità cui si deve riflettere: la responsabilità sociale, il rapporto con i figli, il lavoro al Sud, la gestione dello Stato, la sanità e l’atteggiamento verso il diverso.
Il protagonista Innocenzo Patanaro dice: “Io le tasse le pagherei ed anche volentieri. Se solo però poi le cose funzionassero veramente. C’è chi nasce con la camicia e chi con il senso di colpa. Io non posso pagare le tasse al commercialista se non guadagno. Dovremmo creare una rivoluzione generale per tutto ciò“.
Pronta la risposta del maresciallo: “Il vero sacrificio che si fa per i figli è quello di restare uomini totalmente onesti, non quello di evadere le tasse per assicurare loro qualcosa in più di quel che possiamo permetterci“.
Tartassati dalle tasse Sala Umberto-Biagio Izzo più in forma che mai
A confermare tutto ciò i fragorosi applausi del pubblico, una lezione di vita. Sulla scena un Biagio Izzo in forma più che mai, energico e ben compenetrato nel suo ruolo, che strappa sorrisi, risate e cenni di consenso da parte del pubblico. Accanto al simpatico attore, completano il cast Stefania De Francesco (Magdalena, la moglie del maresciallo), Adele Vitale (Rosina, la figlia di Innocenzo Patanaro).
Giancarlo Leone