A tu per tu con Pino Quartullo. L’attore romano è protagonista della piece Buoni da morire in scena fino al 15 maggio al Quirino di Roma, per la regia di Emilio Solfrizzi. Visum lo ha intervistato.
A tu per tu con Pino Quartullo. L’attore romano è protagonista della piece Buoni da morire in scena fino al 15 maggio al Quirino di Roma, per la regia di Emilio Solfrizzi. Visum lo ha intervistato.
La trama della pièce. La trama. Emilio (Gianluca Ramazzotti) e Barbara (Debora Caprioglio) sono una coppia ricca, borghese. Lui è un famoso cardiochirurgo e lei è una madre ansiosa per un figlio un pò irresponsabile. La loro vita è noiosa, senza emozioni che scorre tra cene con amici e coppie facoltose e vacanze esotiche. In un momento di stanchezza e di crisi matrimoniale, questa coppia sembra ritrovi una rinnovata complicità la notte di Natale, nel portare con altri volontari cibo ai barboni a San Pietro. Ma la mattina di Natale succede un qualcosa che cambia la loro vita: arriva a casa loro un vecchio compagno di scuola, Ivano (Pino Quartullo), ubriaco, barbone, con gli abiti sporchi e poco profumati, capelli lunghi e unti, con tanto di carrello del supermercato pieno di buste e roba vecchia. Emilio subito vuole cacciarlo di casa perché rovina e macchia il prezioso divano del salotto.
Ma in quel momento fuori nevica, fa freddo e dopo tanti ripensamenti e discussioni Ivano rimane a casa. Ecco così che lui cambia completamente: si sbarba, si taglia i lunghi capelli, non è più ubriaco e, con somma meraviglia da parte di Emilio e Barbara, appare un uomo colto, fa citazioni latine, intelligente, saggio, un bel tipo, come ai tempi del liceo quando Barbara aveva subìto il suo fascino.
Un’emergenza con l’irresponsabile figlio in vacanza ad Amsterdam costringe Emilio a lasciare soli a casa sua Barbara e Ivano, che si ritrovano complici e un pò alticci. Quando Emilio tornerà quasi subito dall’aeroporto per un imprevisto, dovrà rendersi conto del cambiamento della moglie e del suo ex compagno di scuola. Questa a grosse linee la trama della pièce.
Pino, cosa l’ha colpita del suo personaggio?
“Mentre oggi chi più chi meno scende a compromessi, il mio personaggio non ha accettato compromessi, ha vissuto libero ed è finito male. Lui è un uomo di grande cultura, ha letto molto, ama i testi classici. La coppia dei suoi compagni di liceo, invece, hanno fatto compromessi: lui sa che lei non lo ama, ma ha finto di crederci. E lei ha finto di amarlo e se lo fa andare bene“.
Pino, secondo lei dopo quasi due anni di fermo, causa pandemia, il pubblico ha voglia di tornare a teatro?
“Sì, la gente ha voglia di tornare a teatro. In questa stagione questo è il mio terzo spettacolo e quello che ho constatato è che il pubblico che ama il teatro ha bisogno di andarci, vedere storie, divertirsi e commuoversi. Nonostante mascherine, protocolli vari il pubblico è proprio eroico“.
Giancarlo Leone