Canova gloria trevigiana. Con il titolo “ Canova gloria trevigiana” il 14 maggio è partita una grande mostra dedicata al celebre scultore che gira attorno a due opere inedite di grandi dimensioni, che il Canova ha realizzato quando era a Treviso, Le opere sono di proprietà delle Assicurazioni Generali, e una volta facevano parte della Collezione Albrizzi. La mostra è curata dal Direttore dei Musei civici Fabrizio Malachin. Chiuderà il 25 settembre 2022.
Canova gloria trevigiana mostra a Treviso
Sono dei gessi particolari, bassorilievi patrimonio delle Assicurazioni Generali che sono stati sotto posti a restauro e misurano entrambi 141x 280 cm., uno realizzato all’incirca nel 1787 e l’altro 1790 e raffigurano La morte di Priamo e l’altro La danza dei Figli di Alcinoo. Entrambi una volta appartenenti alla Collezione Albrizzi.
“Il sublime tragico è protagonista della prima composizione, dove domina il dolore e l’angoscia con accenni di verità arditi e nuovi specie nella scelta di rappresentare Pirro completamente nudo”, dice Fabrizio Malachin curatore della mostra. “ Oltre all‘ardimento di quel nudo, brani intenssimi sono le figlie di Priamo: a sinistra con le braccia spalancate che implorano pietà. come la Maddalena ai piedi della Croce. Compagno di questo bassorilievo è la Danza dei figli di Alcinoo. Episodi. erano entrambi legate alle vicende della guerra di Troia e all’epopea di Ulisse attingendo all’Odissea e all’epopea del libro dell’Eneide.“
La serie dei bassorilievi in gesso, si inscrive in una produzione seriale, rivelando in questo Canova, caratteri del primo artista moderno. Queste opere sono la dimostrazione della gara iniziata dallo scultore per dimostrare che la scultura è più importante della pittura, e rende meglio quanto si vuole esprimere rispetto alla pittura. Canova chiede alla scultura di affrancarsi dal peso e ci riesce, come appunto nella Danza dei figli di Alcinoo.
Canova gloria trevigiana mostra a Treviso con opere indite
Questa mostra celebra la partnership con le Generali Valore Cultura che ha prestato i due gessi , e altre opere.
La relazione tra Treviso e Canova, a parte la sua nascita a Passignano, è profonda e inedita. A Treviso nacque il suo mito e la riscoperta critica della sua opera. Quando egli morì, la città commissionò un suo busto a Luigi Zandomeneghi con un commento musicale di Gioacchino Rossini.
Quando nel dopoguerra si tentò di cancellarne la memoria di questo artista, Treviso mise in atto una grande mostra monografica.
Per la prima volta le opere sono esposte sui loro basamenti originali restaurati per l’occasione. C’è anche un inedito: il gesso del Cavallo preparatorio del famoso gruppo Il Teseo in lotta con il centauro di Vienna. Per il corpo del centauro Canova studiò un cavallo in fin di vita, il cui calco viene esposto per la prima volta in una mostra.
Per la prima volta esce dai depositi anche la medaglistica canoviana. Naturale prosecuzione della mostra è la Galleria dell’800 che accoglie opere di grande interesse: Hayez, Zandomeneghi, Appiani Quarena, in un nuovo allestimento che valorizza il patrimonio civico, con grande attenzione alle nuove tendenze al multimediale, non rinunciando mai alle fondamentali basi scientifiche.
Savina Fermi