I colori della Serenissima a Trento

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Giambettino-Cignaroli-La-morte-di-Catone-olio-su-tela.-Budapest-Museo-di-Belle-Arti

I colori della Serenissima al Castello del Buonconsiglio. La pittura veneta del settecento con i suoi colori, sarà ben visibile in questa mostra dal 2 luglio al 3 ottobre, a Trento, con 60 grandi opere, che provengono da collezioni  pubbliche e private internazionali. 

I colori della Serenissima a Trento al Castello del Buonconsiglio

Simone-Brentana-Dionigi-di-Siracusa-si-fa-radere-la-barba-dalle-figlie-con-i-tizzoni-ardenti-olio-su-tela.-Collezione-privata

Con il titolo originale I Colori della Serenissima si apre al Castello del Buon Consiglio di Trento, una grande mostra con 60 opere quasi tutte di grandi dimensioni, che provengono da Musei e Collezioni internazionali.  Sono opere che erano nei palazzi e nelle chiese del Trentino, che a causa di guerre e vicende familiari sono state alienate. I curatori Andrea Tomezzoli e Denis Ton, hanno trovati queste opere nei musei e sul mercato antiquario e chiesti in prestito per questa mostra.

 

Francesco-Fontebasso-Passaggio-del-Mar-Rosso-olio-su-tela.-Trento-Castello-del-Buonconsiglio.-Monumenti-e-collezioni-provinciali

 

 

ll pubblico potrà visionarli nei saloni del Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento. Si tratta della prima grande mostra che tratta del patrimonio disperso  dell’arte veneziana nel territorio della valle del Trentino.

 

 

I colori della Serenissima – 60 opere in mostra a Trento

Antonio-Guardi-Madonna-col-Bambino-e-santi-olio-su-tela.-Vigo-di-Ton-Trento-chiesa-parrocchiale

 

 

Laura Dal Prà direttore del Castello del Buonconsiglio asserisce che:” la vicinanza della Serenissima ha inevitabilmente a condotto una serie di legami molto stretti, secondo tragitti percorsi in una duplice direzione. Da un lato con l’arrivo di opere provenienti da Venezia a la presenza di artisti veneti in Trentino; dall’altra con soggiorni di formazione di pittori del Principato Vescovile della Repubblica Veneta nei due centri della repubblica veneta, la capitale e Verona. verso la Capitale e verso Verona”.

 

 

La pittura veneta del ‘700 – in mostra a Trento

Simone-Brentana-Il-pittore-Apelle-rimprovera-Alessandro-Magno-olio-su-tela.-Collezione-privata

E’ rilevante il ruolo della scuola veronese, che nel 1764, si organizzò  si organizzò in una vera Accademia di pittura, guidata ufficialmente da Giambettino  Cignaroli.

Ma molti sono stati i fattori che hanno reso gli scambi intensi fra questi territori, comportando delle stratificazioni. Diversi di questi del Principato trentino, erano sottoposti alla autorità religiosa dei Principi Vescovi veneti. Senza dimenticare che gruppi di famiglie si trasferirono a Venezia.

 

I colori della Serenissima in mostra 

Giambattista-Pittoni-San-Matteo-e-l-angelo-Chiesa-della-Natività-di-Maria-a-Borgo-Valsugana.

 

Un contesto che ha trasformato il Principato vescovile e il suo territorio. Una circostanza che ha creato un clima fertile anche per gli artisti locali, come Giambattista Pittoni, che ha dipinto San Matteo e l’Angelo nella Chiesa della natività in Valsugana.

 

 

Antonio-Guardi-Madonna-col-Bambino-e-santi-olio-su-tela.-Vigo-di-Ton-Trento-chiesa-parrocchiale

Uno dei curatori Denis Tom (già curatore del Castello del Buon Consiglio) ha tenuto a precisare: “la Mostra  costituisce l’occasione  per allargare lo sguardo e annodare fra loro con un filo rosso, le opere sul territorio di artisti come Fontebasso o Giambattista Pittoni e Gaspare Diziani. Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione tardo settecentesca veneziana. Ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte”.

Savina Fermi

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