Futurismo 1910-1915 La nascita dell’avanguardia a Palazzo Zabarella. Con questo titolo a Palazzo Zabarella di Padova con la curatela di Francesco Leone, Fabio Benzi e Ferdinando Mazzocca , c’è la grande mostra dedicata alla nascita di questo movimento. in visione dal 1 ottobre 2022 sino al 26 febbraio 2023 .
Futurismo 1910-1915 La nascita dell’avanguardia a Palazzo Zabarella
Tutto ruota attorno al manifesto di Balla e Depero per ricostruire l’universo pubblicato a Milano l’ 11marzo 1915 che diceva:” Noi artisti futuristi Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo, rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo gli equivalenti astratti si tutte le forma e poi di tutti gli elementi dell’universo , poi li combineremo insieme secondo i capricci della nostra nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto”.
Come si legge nel Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo, gli artisti si dichiarano astrattisti futuristi, ante litteram , e questo costituisce la prima mossa della non figuratività dell’arte d’avanguardia, dell’arte polimaterica, un’arte nuova che diventa volontà e astrazione, dinamismo. Il manifesto della Ricostruzione futurista è il punto di arrivo di una stagione artistica, quella del futurismo, che è ’il focus di una mostra che indaga le origini del movimento.
Il focus della mostra Futurismo 1910-1915 La nascita dell’avanguardia
Le altre rassegne che si sono succedute negli ultimi quarant’anni, non avevano scientificamente ricercato il focus che questo movimento, aveva avuto su tutti i diversi movimenti che si sono succeduti.
Il suo dirompente effetto sulla figurazione ha portato poi ai vari movimenti che si sono messi in atto. I primi artisti futuristi Umberto Boccioni , per primo e poi Carlo Carrà, Umberto Severini, furono i primi a capire che il figurativismo era finito. Futurismo significa arte del futuro, ribellione nei confronti della tradizione.
I Futuristi si appropriano delle pennellate dei puntinisti e degli impressionisti, non nascondendo la loro predilezione per la distruzione della prospettiva del cubismo, e prendono in prestito la luminosità plastica neoimpressionista.
Non dimenticando dai Nabis, il simbolismo dei temi. Il Futurismo si pone come precursore di idee e temi del dadaismo e delle avanguardie russe,e delle neoavanguardie del secondo Novecento. Tutto questo viene raccontato con 100 opere.
Il percorso espositivo della mostra
Il percorso della mostra parte dalle radici che sono arrivate a Palazzo Zabarella da 45 prestatori come musei e collezioni private. Questo itinerario prende il via dalle radici simboliste del Futurismo e i legami con l’arte divisionista con i lavori di Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo e quelli dei padri fondatori da Umberto Boccioni a Giacomo Balla, a Gino Severini a Carlo Carrà, da Luigi Russolo a Carlo Sironi. Un dialogo che attesta come i primi futuristi siano accomunati da una formazione artistica di marca secessionista. Poi si scoprirà lo Spiritualismo con la meraviglia di Stati d’anima di Boccioni del 1911-1912 e Mercurio transita davanti al sole di Balla del 1914.
Il centro e della mostra vede protagonista il Dinamismo, dove si fronteggiano le opere di Boccioni, Balla, Severini, Sironi, Carrà, Russolo, e quelle di Gino Rossi, e le opere di Gino Galli , Ardengo Soffici, e Ottone Rosai. Questo significherà poi Simultaneità, con opere di Carrà, Boccioni, Fortunato Depero, Russolo e Enrico Prampolini.
Lo spirito rivoluzionario del Futurismo
Lo spirito rivoluzionario e la rottura con i canoni del passato, è il fulcro della Vita Moderna con opere di Sironi, Boccioni, Sant’Elia, Fortunato Depero e Antonio Bonzagni, Achille Funi. Una vita lontana da formalismi e tradizione.
Si indagheranno nella mostra, i temi della tridimensionalità della scultura e quelli del Polimaterismo. Spazio anche al tematica della Guerra, che i Futuristi, vedono come mezzo per sbarazzarsi del vecchio e noioso passato.
Chiude il percorso espositivo. la Ricostruzione Futurista dell’Universo, con il concetto di Arte totale, che si impossessa del mondo degli uomini e delle cose.
Savina Fermi