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Incontro a teatro con Federica Cifola

Incontro a teatro con Federica Cifola.  L’attrice fino al prossimo 12 giugno, è in scena al Teatro Manzoni di Roma con la divertente commedia Un matrimonio all’italiana di Roberto D’Alessandro, anche lui in scena, con Maria Cristina Gionta, Enzo Casertano, Giorgio Sales. La regia è firmata da Silvio Giordani. Visum l’ha intervistata.

Per esigenze di copione è stata imbruttita, ha i baffi e parla in calabrese. No sembra proprio lei, la simpatica e affascinante Federica Cifola che fino al prossimo 12 giugno è in scena al Teatro Manzoni di Roma con la divertente commedia Un matrimonio all’italiana di Roberto D’Alessandro, anche lui in scena, con Maria Cristina Gionta, Enzo Casertano, Giorgio Sales. La regia è firmata da Silvio Giordani. Visum ha intervistato Federica Cifola.

Federica, mi racconta in breve la trama di questo spettacolo?

Siamo in una famiglia normale, dove c’è il cosiddetto capofamiglia, Durante, un uomo di mezza età, vedovo da due anni, interpretato da Roberto D’Alessandro, la sorella Mena, che interpreto io, il figlio Geppino (Giorgio Sales) e Ciro (Enzo Casertano), fratello della vedova di Durante. Tutti vivono sotto lo stesso tetto, in equilibrio precario e del tutto dipendenti dal denaro del capofamiglia”.

Ma non è ovviamente tutto!

“Improvvisamente proprio lui decide di risposarsi per procura con una giovane polacca, gettando lo scompiglio nella famiglia. Non solo io – dice la Cifola –  ma anche tutti gli altri familiari si oppongono a questa nuova moglie, troppo giovane per lui. Siamo una sorta di Famiglia Addams, tutti brutti, sporchi e cattivi. Non rivelo il finale, ma in questa pièce c’è molto della commedia di Eduardo De Filippo, de L’avaro di Molière. E’ una storia di pregiudizi – commenta – che poi verranno sconfitti. Tutti si odiano terribilmente, l’uno vorrebbe la morte dell’altro, ma si capisce che nessuno può fare a meno dell’altro. Si usano a vicenda”.

Lei nella commedia interpreta Mena, la sorella di Durante. Perché è contraria a queste nozze di suo fratello?

Perché questa giovane ragazza polacca è una figura femminile che porta scompiglio. Io vivo per Durante, dopo che la moglie è morta, io sono un po’ la donna della sua vita. Un’altra donna in famiglia- sottolinea l’attrice –  è come se le usurpasse il dominio, il trono. Mio fratello è un uomo ricco, con soldi che nasconde in casa, e io penso che questa nuova giovane moglie lo sposi per interesse, i soldi fanno gola a tutti. Si pensa che lei approfitti di mio fratello, ma in fondo poi si scoprirà che i personaggi peggiori sono proprio tutti gli altri familiari, non certo lei”.

Prima di entrare in scena ha un particolare rito scaramantico?

Assolutamente no, non sono scaramantica. Se mi potessi vestire di viola anche sul palco, lo farei. Non c’è bisogno di scaramanzia: se sai fare questo mestiere le cose andranno bene sicuramente. Puoi avere anche un corno addosso, ma se non sei brava e non hai studiato non serve a niente”.

Come è nata la sua passione per la recitazione?

E’ nata a 19 anni quando ho cominciato a frequentare la Scuola di Teatro di Mario Riva, del figlio Antonello e della madre, l’attrice Diana Dei. Lì ho conosciuto Paola Minaccioni, Max Vado e altri che sono diventati ora famosi”.

Con quali miti dello spettacolo è cresciuta?

Con Totò, Anna Marchesini, Bice Valori, Ave Ninchi, Monica Vitti, Anna Magnani, artisti della commedia Anni 50 e 60. Era l’epoca in cui si studiava seriamente per fare questo mestiere. Anna Marchesini è stata la vera comica della mia generazione. Una volta dopo aver fatto teatro, potevi essere chiamato in tv perché ti eri fatta le ossa. Oggi è quasi sempre il contrario e certo il risultato non è lo stesso. L’esperienza del palco è fondamentale, ti forgia, è lì che si vede quanto vale un attore, senza ciak, ripetizioni, registrazioni”.

 

 

In questi ultimi anni lo spettacolo, ma soprattutto i teatro, è stato uno tra i settori più penalizzati. Pensa che ci sia una ripresa e lei cosa farebbe?

Darei più fondi economici. In questi due ultimi due anni non hanno lavorato gli artisti e tutti gli operatori che lavorano dietro le quinte, che sono i più. Tutti vanno aiutati di più a livello economico. Posso constatare – commenta la Cifola – che ora la ripresa in teatro c’è, la gente torna a riempire le platee. Certo non ci sono i pienoni di una volta ma c’è la voglia di tornare a teatro, di emozionarsi. Il problema, secondo me, è il cinema: troppe piattaforme, il pubblico non affolla più le sale. Perché dovrebbe andare al cinema, spendere i soldi per un biglietto, quando poi a giorni si potrà vedere lo stesso film su qualche piattaforma, su Netflix?”.

Teatro, tv, cinema e radio. Cosa la diverte di più?

Ogni ambiente è diverso. Adoro il teatro, dove il contatto con il pubblico è diretto. Anche la radio è divertente, anche lì parli ad un pubblico che però non vedi. Devi stare attenta ad usare la parola – confessa – perché è molto importante e devi stare attenta a far capire tutto a parole. Al cinema magari ripeti una scena più volte, quindi hai modo di migliorarti. Sono tutti mestieri differenti, e ambienti diversi e modi di recitare differenti. Il mio lavoro somiglia a quello dei giornalisti. Ho sempre cercato di verificare le fonti, di stare attenta a quello che dico. Non mi piace basarmi solo su opinioni di secondo o terzo grado”.

Quanto conta la fortuna nel suo lavoro oltre ad avere talento e bravura?

La fortuna sta nell’incontrare le persone giuste sul tuo cammino artistico come Lillo e Greg, con i quali lavoro da anni in radio, Serena Dandini. La fortuna è difficile da inseguire. Non basta la bravura, ma ci vuole anche fortuna e tanta dedizione, perché tutto ciò ti porta a fare le cose bene. Devi essere tenace, costante e non lasciare mai perdere”.

Se non avesse fatto l’attrice cosa avrebbe fatto?

Non ho mai avuto un piano B. Fin da giovane ero decisa a fare l’attrice, questo bel mestiere, o questo o niente. Vivo di questo mestiere e sono contenta così”.

Progetti futuri?

Riprendo il mio spettacolo teatrale Mamma…zzo in giro per l’Italia. In radio, su Radio 2 Rai fino alla fine di giugno, ci sarò con il programma Black Out e 610 con Lillo e Greg. A dicembre cominceremo le riprese della seconda serie della fiction Un professore con Alessandro Gassman”.

Giancarlo Leone

 

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro