Nella splendida cornice del giardino della Basilica di Sant’Alessio, all’Aventino a Roma, anche quest’anno va in scena, fino al 7 agosto, Pirandelliana, giunta alla XXVI edizione, curata dalla Bottega delle Maschere e diretta da Marcello Amici. Qui di seguito la recensione de I giganti della montagna.
I giganti della montagna alla Pirandelliana 2022
La trama. Cotrone, interpretato da Marcello Amici, anche regista del dramma, è un Mago che gestisce il potere assoluto in questa “isola” che è una villa sperduta, scena dell’opera pirandelliana. Lo scopo del Mago è quello di fornire l’essenza dei sogni a sei “Scalognati”, ospiti di questa villa misteriosa ubicata in un’isola “abbacinata dal sole”, quasi a dimostrare che l’unico modo per salvarsi dalla degenerazione totalizzante e devastatrice, è quella di rifugiarsi nella fantasia che si dimostra talvolta molto più vera della stessa realtà.
I giganti della montagna alla Pirandelliana 2022: trama
Lo scopo della compagnia di questi sbandati, in particolare quella di Ilse la Contessa, è quella di rappresentare “La favola del figlio cambiato”, che un poeta, morto suicida, ha scritto per lei.
Il Mago cerca di convincerla mostrandole i prodigi che possono avvenire nel luogo dove vive grazie ad un semplice richiamo di voce; in più propone alla Contessa di far rappresentare il dramma fra gli “Scalognati”, ma la Contessa rifiuta in quanto convinta che l’opera debba vivere tra gli uomini. Nonostante le perplessità, il Mago si mette a disposizione nell’aiutare la compagnia nell’allestimento del dramma presso i Giganti e così s’incamminano nel viaggio.
Come nei Sei personaggi in cerca d’autore, le figure create dal poeta sono frutto dell’immaginazione, ma non per questo meno reali. Si riaffermano come nate dalla fantasia e vivono di vita proprie, se evocate dalla messa in scena. Ma ciò è possibile solo in questo luogo magico fuori del tempo. Al di fuori di esso, gli attori continueranno sempre di tentare di rappresentare il loro dramma.
I giganti della montagna alla Pirandelliana 2022: ottima regia di Marcello Amici
Le scene sono ottimali e la logica come sostiene quest’opera ha un fascino che non tramonta mai, è un universo parallelo sospeso tra sogno e realtà. La messa in scena ha dei picchi notevoli nei momenti metateatrali, soprattutto nella coreografica mascherata dove gli attori-fantoccio, comandati da Cotrone, si muovono quasi fossero dei robot telecomandati.
Il surreale universo pirandelliano si riconferma come una metafora della vita che passa attraverso il teatro e anche teatro evocato dalla vita stessa. E’ un circolo chiuso dove si parte dalla fantasia per tornare inevitabilmente ad essa esplorando l’animo umano attraverso i personaggi creati dall’autore. E’ un mondo dove tutto è possibile, dove non esistono bugie ma verità inventate e ciascuno non è mai quel che crede di essere, ma in qualche modo immagine nascosta negli altri.
I giganti della montagna alla Pirandelliana 2022: cast
Bravo e simpatico Maurizio Sparano, nel ruolo di Cromo, il caratterista. Così all’altezza della situazione, Ivan Volpe, nel ruolo di Spizzi, l’attor giovane e Fabio Galassi, il Conte, marito di Ilse.
Tra gli “Scalognati”, gli abitanti dell’isola, ottima interpretazione di Lucilla Di Pasquale, nel ruolo de La Sgricia, che nel suo monologo interpretato con dolcezza intessuta da grande intensità, è riuscita a conquistare gli spettatori. Brava Mariaelena Pagano nel ruolo di Mara-Mara. Una rappresentazione affascinante, da non perdere.
Giancarlo Leone