Giulio Romano La Forza delle cose. A Palazzo Te di Mantova, c’è la mostra di Giulio Romano, La Forza delle cose, in visione sino all’8 gennaio 2023, con opere prestate da istituzioni culturali estere e con opere ricreate.
Giulio Romano La Forza delle cose a Palazzo Tè
La mostra ricostruisce il genio di Giulio Romano che declinò la sua arte anche nel creare l’immagine dei Gonzaga, con oggetti straordinari identificativi dello stile di vita dei signori della Mantova rinascimentale. Talento riconosciuto sin dai tempi di Vasari, che citò la su maestria nelle sue Vite, per la credenza nella sala di Amore e Psiche a Palazzo Te.
La mostra raccoglie un vasto corpus di progetti di Giulio Romano, per armi e oggetti in argento provenienti da varie istituzioni europee, che dimostrano come l’artista abbia trovato proprio come designer il suo percorso che lo fa essere un grande interprete del suo tempo. Da segnalare il prestito di fogli provenienti dal Codice Strahov, un ricco album appartenuto a Jacopo Strada a Praga, dopo un restauro accurato.
Accompagnano il percorso alcuni straordinari disegni di famosi artisti del ‘500, come Michelangelo, Francesco Salviati, e Girolamo Genga. Oltre ad una vasta selezione di opere di design italiano ed europeo del ‘500, che indicano come l’impegno in questo contesto non sia stato inferiore a quello in altri campi della produzione artistica.
La mostra si articola in cinque sezioni
La mostra si articola in cinque sezioni. La prima nella Camera degli Imperatori, è interamente dedicata al design per armi e armature.
Viene esposto lo Scudo di Carlo V ed i disegni per la sua realizzazione, nonché un progetto di Giulio Romano per l’elsa di spada di Federico II Gonzaga; un dipinto raro di Giulio Romano, raffigurante Alessandro Magno in armi, accostato a un libro di disegni per armature di Filippo Orsoni e una borgognotta di Ferdinando II del Tirolo.
Nella Camera delle Candelabre, la seconda sezione mostra come i più grandi artisti del 500 progettassero oggetti animati da esuberanti figure umane, creando narrazioni paragonabili a quelle presenti negli affreschi e dipinti.
Testimonianza di ciò viene offerta da una saliera disegnata da Michelangelo per il Duca di Urbino e due progetti per argenteria sacra e profana di Francesco Salviati, il quale a Giulio Romano fu uno dei più prolifici designer importante del Cinquecento.
La terza sezione è dedicata alla grafica di Giulio Romano
La terza sezione nella Sala delle Cariatidi è tutta dedicata alla grafica di Giulio Romano. Qui l’artista ha combinato elementi antichi e materia naturalistica come foglie e animali come mostri marini. Qui Giulio in modo egregio, ha saputo interpretare le necessità dei Gonzaga di rendere l’esperienza della tavola unica e indimenticabile.
La quarta sezione è nella Camera dei Capitani. Qui c’è la dimostrazione della sontuosità del banchetto cinquecentesco. Un arazzo su disegno di Giulio Romano con un convitto e una ricca credenza costituisce la scenografia ideale per esporre una selezione di oggetti destinati ad arricchire le tavole principesche europee.
La quinta sezione presenta 4 progetti di Giulio Romano
La quinta e ultima sezione nella Camera delle Vittorie, presenta 4 progetti di Giulio Romano: due brocche per Ercole e Ferrante Gonzaga, una saliera sorretta da tre capre e una bizzarra pinza a forma di becco di anatra, insieme alle rispettive repliche tridimensionali realizzate da Factum Arte.
L’esposizione è dotata di un ricco catalogo edito da Marsilio Arte con i testi dei curatori Barbara Furlotti e Guido Rebecchini.
Anna Camia