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Il Marchese del Grillo al Sistina con Max Giusti- Recensione

Il Marchese del Grillo a teatro con Max Giusti. Per inaugurare la nuova stagione teatrale 2022-2023, il Teatro Sistina di Roma ha iniziato alla grande mettendo in scena Il Marchese del Grillo con Max Giusti, dedicando proprio alla Capitale e alla romanità il suo primo spettacolo, trasposizione teatrale dell’omonimo film del 1981 di Mario Monicelli, che vedeva protagonista Alberto Sordi. La pièce teatrale sarà in scena fino al 20 novembre. E già si sono aggiunte nuove date.

Il Marchese del Grillo al Sistina con Max Giusti

Gianni Clementi e Massimo Romeo Piparo, quest’ultimo anche regista della commedia musicale, nonché direttore artistico del Sistina, presentano il nuovo allestimento della loro produzione che debuttò sempre in questo teatro nel 2016 con Enrico Montesano nel ruolo principale.

Alla “Première” che c’è stata lo scorso 12 ottobre, tutti erano curiosi di vedere se Max Giusti avesse potuto rifare il verso alla comicità di Alberto Sordi. Era facile cadere in tentazione del grande attore cinematografico. Ma Max Giusti è stato impeccabile, divertente, originale, intonato nel proporsi nel ruolo di Onofrio del Grillo, suscitando risate e applausi a scena aperta.

Max Giusti è il Marchese del Grillo

L’attore ha dato un’interpretazione personale del nobile, restituendo al pubblico un personaggio quasi leggendario e impresso nella cultura e nell’immaginario collettivo, il Marchese Onofrio del Grillo, per l’appunto, un nobile romano ozioso, sfrontato, carismatico che nasconde, dietro la sua apparente leggerezza, una maschera dai risvolti dolci e amari.

 

Max Giusti ha retto il confronto con Sordi e Montesano

Max Giusti, dunque, ha retto questo ingrato ruolo che fu in primis cucito addosso ad Alberto Sordi, per la versione cinematografica, e poi, per la versione teatrale, ad Enrico Montesano. La simpatia si appoggia sì sul personaggio dell’Albertone nazionale, ma senza scimmiottarlo o plagiarlo. Con la sua interpretazione, Giusti ha migliorato di gran lunga questo spettacolo, rispetto a chi lo aveva preceduto nel medesimo ruolo.

Ottimi tutti gli altri attori che compongono il cast, ben compenetrati nei loro ruoli. A cominciare da Giulio Farnese, nel ruolo dello Zio Prete, per continuare con Monica Guazzini, che impersona la Marchesa madre, severa, divertente, che odia i francesi che in quel periodo, inizi 800, occupavano da padroni Roma e l’Italia.

Ottimo tutto il cast de Il Marchese del Grillo

Bravi anche Marco Valerio Montesano, figlio del più famoso Enrico, nel ruolo di Ricciotto, fedele servitore del Marchese, spiritoso e sempre pronto ad appoggiare gli scherzi del nobile.

Benedetta Valanzano è un’ottima Olimpià, brava nella recitazione e nel canto, che impersona un’attrice francese, Carlotta Tomasi, nel ruolo della moglie del carbonaro Gasperino (sempre interpretato da Max Giusti), Ilaria Fioravanti (Genuflessa), Roberto Attias (l’amministratore), Tonino Tosto (Papa Pio VII).

Nel complesso un’ottima commedia, con le musiche originali del Maestro Emanuele Friello e le scene, forse, un pò troppo somiglianti a quelle di Rugantino.

Un unico neo: perché si è voluto far diventare questo testo de Il Marchese del Grillo una commedia musicale a tutti i costi, quando poteva semplicemente essere una commedia di prosa con musiche?

Nel complesso un ‘ottima commedia

 

E’ solo una considerazione. Il secondo atto, comunque, rispetto al primo risulta più scorrevole. Una situazione frequente sui palcoscenici italiani. Da vedere, comunque, nonostante questo piccolo dubbio amletico. Il divertimento e la simpatia di Max Giusti sono assicurati.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro