Intervista a Luigi De Magistris autore di “Fuori dal sistema”

0
Intervista a Luigi de Magistris

Intervista a Luigi De Magistris autore di “Fuori dal sistema”. Luigi de Magistris, ex magistrato, ex sindaco di Napoli, ha recentemente pubblicato per Piemme Editore il saggio intitolato “Fuori dal sistema”. Visum lo ha intervistato.

Intervista a Luigi De Magistris Il libro è la tua storia di uomo dello Stato tradito dal sistema criminale perpetrato da quello stesso Stato ma è anche il tuo percorso personale e intimo familiare e professionale. Partiamo dal tuo approccio con la magistratura che avviene in famiglia, è stato tuo padre il tuo ispiratore e il tuo esempio da seguire? 

Mio padre, scomparso prematuramente quando era presidente di sezione della Corte di Appello di Napoli, era un magistrato esemplare, oggi più raro da trovare. Umile, indipendente, competente, coraggioso, con una grande umanità, lontano da ogni centro di potere. Mi ha insegnato con i fatti, con l’esempio, come si è magistrati. Mi ha ispirato e mi ha “illuso” perché ho pensato quando ero giovanissimo che i magistrati fossero più o meno tutti come lui”.

 

Essere Fuori dal sistema significa essere liberi. Quanto è stato alto da pagare per te il prezzo della tua libertà?

Luigi De MagistrisPer me è normale essere liberi. Non potrei ma rinunciare alla mia libertà. Non l’ho mai fatto, anche quando ti aprivano ponti d’oro. Nelle istituzioni, soprattutto a certi livelli, le persone libere non sono la maggioranza. E si paga un prezzo alto a restare liberi, senza un prezzo. Ma non c’è prezzo, a non avere prezzo. Le persone libere non sono condizionabili e ricattabili e sono una garanzia per i cittadini”.

 

 

Intervista a Luigi De Magistris Famiglia e affetti, li citi più volte. Anche grazie al loro sostegno sei il Luigi che racconti nel libro?

Senza la mia famiglia, i miei affetti più cari, non sarei quello che sono. Per il sostegno morale e materiale che ho ricevuto. Per i sacrifici che hanno dovuto subire, e penso soprattutto in questo caso a mia moglie e i miei figli. Sono stato fortunato negli affetti, l’amore non si compra al mercato, ma si alimenta nel cuore e vive con la testa e con l’anima”.

 

Nella prefazione del libro Di Matteo scrive che la stella polare che ti guida è la Costituzione. Ti è stato impedito di fare il magistrato che attua la Costituzione. E’ grazie alla Costituzione che comunque si può e si deve rimanere nelle istituzioni restando fuori dal sistema?

Intervista a Luigi de Magistris La Costituzione antifascista, nata dalla resistenza, la più bella tra le tante, è stata sempre il mio faro. Ho giurato tre volte sulla Costituzione: quando presi le funzioni di pubblico ministero, due volte da Sindaco di Napoli. La Costituzione non è un cimelio o una reliquia, è un testo che pulsa e vive con la storia delle persone. Chi ne dovrebbe essere custode non di rado la trascura, la mortifica, la tradisce. La Costituzione è all’apice della gerarchia delle fonti, e ogni norma deve essere interpretata, in maniera costituzionalmente orientata. La Costituzione si evolve e si adatta, non è mai vecchia, anzi è una adolescente che la politica non ha mai voluto far crescere per paura della sua carica rivoluzionaria fatta di uguaglianza, fratellanza, giustizia”.

 

La tua è stata, e continua a essere, una battaglia contro la giustizia ma secondo giustizia ?

Intervista a Luigi de Magistris Mi potrei definire un combattente per la giustizia. Perché si deve lottare ogni giorno per la giustizia e la strada è sempre in salita, dura, difficile, piena di ostacoli. Più persegui la giustizia e più trovi ostacoli. Legalità e giustizia troppo spesso non coincidono, perché la legalità formale è fatta non di rado di leggi ingiuste, provvedimenti amministrativi viziati da abuso di potere, sentenze “aggiustate”, condotte di chi detiene il potere non conformi ai diritti costituzionali. È triste constatare che siamo diventati un Paese, in cui chi è giusto è considerato un’anomalia e chi è deviato rappresenta la normalità”.

 

Lavorare in pool nel tuo caso è stato essere in sinergia più con la polizia giudiziaria che con i colleghi?

Ho sempre cercato di lavorare in pool, la squadra è fondamentale per raggiungere gli obiettivi, in qualsiasi disciplina. Grande è stato su questo l’insegnamento di Falcone e Borsellino. Non sempre ho potuto, perché non sempre ho riscontrato la medesima autonomia e indipendenza, coraggio e spinta ideale. Complessivamente è stato più forte il legame di lavoro e di relazioni umane con la polizia giudiziaria che con i colleghi, salvo lodevoli eccezioni di magistrati esemplari”.

 

La Calabria entra nella tua vita nel 1995 quando scegli Catanzaro per iniziare la tua carriera di PM e rimane parte della tua vita professionale e personale. Tante incursioni per salvare il territorio, tante lotte a fianco dei calabresi, ma anche tanti i tradimenti e le delusioni. Quali urgenze, necessità e progetti continuano a spingerti verso la punta dello Stivale?

Intervista a Luigi de Magistris Amo la Calabria perché è essenziale, dura, vera. Dove la natura è stata stuprata dall’uomo ma non ovunque, anzi in molte zone sembra di essere agli inizi del ‘900. Amo le estremità, i Sud del mondo. La vita ha senso se hai le mani tese verso i più fragili, quelli che vanno maneggiati con cura. Ed è sempre stata una scelta d’amore per cui ho pagato prezzi incalcolabili”.

Politica e sindacatura sempre partendo dalla gente, dalla strada. Sei infaticabile ma essere fra la gente fa la differenza? E’ anche questo l’approccio che fa sentire fuori dal sistema?

 Sono una persona che è sempre rimasta umana. Ho vissuto nelle istituzioni da uomo che si interfaccia con altri esseri umani, non con numeri. Stare tra la gente e con la gente è fondamentale sempre, soprattutto per chi ricopre determinati ruoli istituzionali, penso al sindaco, ma dovrebbe valere anche per ministri e parlamentari. La connessione sentimentale, l’empatia, l’ascolto, il confronto, anche il conflitto. Senza la gente non avrei retto oltre dieci anni da Sindaco, il più longevo della storia di Napoli, avendo all’opposizione tutto il Sistema”.

Da sindaco di Napoli sei entrato anche nei labirinti del sistema amministrativo. Tra le piaghe che lo affliggono la più radicata è quella che definisci del “nonsipuotismo”?

Intervista a Luigi de Magistris È un morbo della pigrizia, dell’accomodamento, della pavidità, certe volte anche l’anticamera del compromesso morale, se non peggio. Ma si può sradicare. Con l’esempio, essendo punto di riferimento, con la competenza, quello che si assume responsabilità e non lascia nessuno solo. Il coach della macchina amministrativa e pubblica. E poi anche sostenere chi non si piega, e sanzionare chi invece si mette di traverso al perseguimento del bene comune, e dell’interesse pubblico”.

“Senza verità e giustizia non c’è democrazia” scrivi nel libro. Il tuo è uno sguardo lucido, critico e anche sofferto sul tuo passato ma il libro ha anche uno sguardo ottimista al futuro. Si può costruire un’alternativa al sistema?

Intervista a Luigi de Magistris Per costruire un’alternativa al sistema, che è possibile ma molto difficile, devi fare un’analisi vera e chiara della realtà, che è peggiore di quello che appare. Il livello di collusione, ricatti, condizionamenti, compromessi, corruzione e infiltrazione delle mafie di colletti bianchi, è molto alta nelle istituzioni, non solo nella politica. Si devono unire le storie individuali e collettive fatte di onestà, autonomia, indipendenza, libertà, competenza, coraggio e passione. Ci vuole una rivoluzione culturale ed etica. Senza fare calcoli si deve lottare per i diritti, la verità e la giustizia a prescindere se si pensa di perdere o di vincere”.

Cristina Marra

 

Nessun commento