Il Crogiuolo: il processo alle streghe di Salem di Arthur Miller, domina il palcoscenico del Teatro Quirino, con Filippo Dini assoluto protagonista in veste di attore e regista.
Il Crogiuolo al Quirino
Un accorto e precisissimo Filippo Dini porta in scena al Quirino, uno dei capolavori dello statunitense Arthur Miller, scritto nel 1953. Il testo scatenò una vera e propria psicosi anticomunista, allora denominata, come maccartismo.
Il dramma fa esplicito riferimento ad un altro periodo storico, quello nel corso del quale si svolse il “Processo alle streghe di Salem” una serie di atti giuridici rivolti a persone accusate di stregoneria, che si svolse a partire dal 1692 nel villaggio di Salem, nel Massachusetts.
Il dramma per la regia di Filippo Dini
Senza voler giudicare il paragone storico tra le due epoche, lo spettatore di questo bellissimo lavoro è portato ad assistere alla descrizione di una società, quella americana degli anni ’50 e successivi, talmente complessa al punto di rasentare il comico, con atteggiamenti che, però, ebbero, come nel 1692, esiti tragici in quanto, per contrastare l’espansione del comunismo, vennero adottate misure estreme che coinvolsero anche l’etica e la morale, con ampi ricorsi all’arma della delazione.
Un bellissimo lavoro ambientato in America
Il ridicolo che emerge dallo svolgersi della vicenda è misto ad un’atmosfera grottesca colma del mistero che avvolge la società americana, concentrando l’attenzione dell’autore, in particolare, verso i giovani degli anni cinquanta, che vennero praticamente invitati al rispetto di quelle regole del vivere civile che, se disattese, portano al caos.
Semplice e complessa al tempo stesso la bella scenografia e semplicemente perfetta l’interpretazione tanto dello stesso Filippo Dini che degli altri componenti il cast formato dagli attori della Compagnie del Teatro Stabile di Torino, di Bolzano, di Napoli e del Teatro Nazionale, che con particolare destrezza si calano nei personaggi evidenziandone le singole particolarità.
Perfetta l’interpretazione di Filippo Dini
Soprattutto, le sfumature di ordine etico e psicologico che la vicenda storica ci ha tramandato, sono poste in evidenza, facendoci ricordare quella teoria dei corsi e ricorsi storici che rappresentano, come sostenuto da Gambattista Vico, il cammino dell’umanità che passa dal sensato al fantastico, alla ragione per poi ricadere nel suo originale stato selvaggio.
Andrea Gentili