La fortuna con la effe maiuscola. E’ in scena al Teatro Petrolini di Roma, fino al 4 dicembre, la divertentissima commedia in 3 atti La fortuna con l’effe maiuscola, scritta nel 1942 da Eduardo De Filippo e Armando Curcio. Da non perdere.
La fortuna con la effe maiuscola
E’ in scena al Teatro Petrolini di Roma, fino al 4 dicembre, la divertentissima commedia in 3 atti La fortuna con l’effe maiuscola scritta nel 1942 da Eduardo De Filippo e Armando Curcio che oggi rivede la luce grazie all’interpretazione e alla regia di Raffaele De Bartolomeis.
La pièce teatrale si svolge nella cucina della famiglia Ruoppolo dove abitano Giovanni (Raffaele De Bartolomeis), sua moglie Cristina (Immacolata Priore) e il loro figlio adottivo Enricuccio (Mario Sapia), un nullafacente, un pò ritardato e dispettoso che poi però risulta il fattore costante della comicità. La famiglia Ruoppolo è molto povera e il loro appartamento è alquanto misero e molto freddo.
La fortuna con la effe maiuscola – trama
Il tutto ha inizio con una conversazione densa di cattiverie, come succede in ogni condominio che si rispetti, fra Cristina e la portinaia Concetta (Michela Scrocca) nei confronti di Donna Amalia (Giulia Morgani), una sensuale signora dai bollenti spiriti del piano di sopra, che spesso e volentieri si abbandona ai piaceri del vizio, rendendo il marito cornuto. Una volta terminato il rituale chiacchiericcio delle comari, si torna ai problemi quotidiani dove è l’inedia a farla da padrona in casa Ruoppolo. Ma fra tante sofferenze, però, sembra che a Giovanni stia per accadere qualcosa di buono: può guadagnare centomila lire legittimando un falso figlio, il Barone Sandrino di Torre Padula (Luca Di Cecilia) bisognoso di un padre per poter sposare una ragazza di famiglia facoltosa.
Ma le disgrazie non arrivano mai sole, anche la fortuna può girare per ben due volte in brevissimo tempo. Infatti lo stesso giorno viene comunicata a Giovanni dal notaio (Nicola Di Lernia) la notizia della morte di un suo fratello che viveva in America e che gli ha lasciato in eredità la cospicua somma di duecento milioni in denaro, proprietà immobiliari, una villa a Capri e monili.
Davvero un gran bel colpo di fortuna, proprio con la effe maiuscola.
Ma tutto ciò lascerà il povero Giovanni nella più totale disperazione, perché per ricevere il tutto non deve avere figli. Proprio lui che adesso aveva legittimato un falso figlio. Fra dolore e lacrime, venuto a conoscenza di aver commesso un falso in atto pubblico, Giovanni darà il meglio di sè con un monologo molto commovente, che farà riflettere sui valori e l’importanza della famiglia.
La fortuna con l’effe maiuscola coltiva la classicità del teatro dei De Filippo
La fortuna con l’effe maiuscola coltiva la classicità del teatro dei De Filippo: divertire, raccontando tragedie di povera gente che affronta, comunque sia, la vita a testa alta, con coraggio e un pizzico di fantasia e ingegno. La vita, in fondo, è un affacciarsi alla finestra, mentre il teatro è il racconto della lotta quotidiana che fa l’uomo per dare un senso alla propria esistenza.
Un cast di 13 bravi attori
L’amore, la gelosia, l’invidia e la voglia di potere sono sentimenti che i De Filippo hanno portato sulla scena con ironia e riflessione per raccontare con il loro lavoro la fatica di vivere. Così come del resto ha fatto l’eccellente e vulcanico Raffaele De Bartolomeis che ha messo su un cast di 13 attori, lui compreso, di ottimo spessore: chapeau.
Ricordiamo questi altri bravissimi attori: Gabriella Iovino (Donna Virginia, la veggente), Giorgia Rumiz (sua nipote Luisa), Raffaele Palma (Don Vincenzo, il marito di Amalia), Matteo Lombardi (l’Avvocato), Cesare Felici (il medico), Massimiliano Ferretti (il Brigadiere).
Una messa in scena ironica
Una messa in scena ironica, movimentata, piena di dialettismi italianizzati, capace di “ricreare” quelle atmosfere colorate e rumorose tipiche della tradizione del teatro napoletano. Raffaele De Bartolomeis ci è sembrato un novello Eduardo De Filippo, padrone della scena, attorniato, come dicevamo, da un cast di ottimi attori, più o meno giovani, che hanno dato anima e “core” al girotondo di personaggi che animano la storia.
Il peso della fortuna, delle coincidenze, del destino sono alcuni dei temi trattati nella commedia, come pillole di saggezza popolare, che cerca di affascinare lo spettatore e farlo riflettere nella vita quotidiana. Una bella lezione di teatro e di vita, resa ottimale dalla splendida interpretazione e dalla sapiente regia di Raffaele De Bartolomeis.
Una commedia davvero imperdibile
La fortuna con l’effe maiuscola, una commedia davvero imperdibile, per passare due ore e poco più in allegria, con forti emozioni e con uno straordinario finale sorprendente ed imprevedibile. Ottime con l’ambientazione le musiche originali di Enrico Truffi e le scene di Riccardo Polimeni.
Giancarlo Leone