X
    Categories: Libri

Intervista a Andrea Farotto

Intervista a Andrea Farotto. Egli è l’autore dell’albo illustrato intitolato Ci sono giorni… di Caissa Italia Editore. Visum lo ha incontrato.

Intervista a Andrea Farotto

Visum intervista l’autore Andrea Farotto che racconta la nascita del suo albo Ci sono giorni…, illustrato da Lucia de Marco e l’importanza di fermarci a vedere la bellezza che ci circonda.

 

Andrea, quanto è necessario riappropriarsi del tempo per poter notare il bello che ci circonda?

Quanta meraviglia c’è intorno a noi, ma noi lasciamo che ci passi accanto! Ci sono giorni in cui la gente è così indaffarata da non avere tempo di stupirsi, di meravigliarsi per il bello che ci circonda. Eppure basterebbe riorientare lo sguardo, anche solo per un istante. Riappropriarsi del tempo è fondamentale, ed è stupefacente come un attimo fuggente di meraviglia procuri tanta felicità”.

 

 

 

La vita frenetica ci assorbe e ci distoglie dalla meraviglia, dalla natura e dalle piccole cose che stanno accanto a noi. Gli occhi curiosi dei bambini riescono a spostar lo sguardo degli adulti verso ciò che ha intorno?

La vita frenetica ci porta a trascorrere il tempo con l’ansia che non sia mai a sufficienza. Le distrazioni non sono ammesse, la fretta diventa il modo di vivere e capita spesso di dover trascinare i bambini lungo il tragitto al comando di “Presto!”, negando loro il diritto di rallentare, fermarsi per osservare ciò che li attrae. Dare ai bambini la possibilità di esplorare richiede tempo, ma le cose da fare sono sempre così tante che siamo convinti di non avere via d’uscita dalla nostra tabella oraria”.

L’albo illustrato Aspetta, di Antoinette Portis, è stato per me fonte di ispirazione, in quanto si rivolge anche agli adulti, mostrando loro come a volte è necessario fermarsi, per non perdersi le cose belle – e forse veramente importanti – della vita.Gli occhi curiosi dei bambini riescono a cogliere l’inaspettato e il loro invito ad aspettare offre allo sguardo degli adulti l’opportunità di scorgere ciò che di meraviglioso ha intorno”.

Ci sono giorni… di Caissa Italia Editore

Fermarsi un attimo significa anche riappropriarci di noi? Volerci più bene?

Secondo alcuni studi, in media, perdiamo la concentrazione ogni otto secondi: la distrazione è ormai uno stile di vita, l’intrattenimento perpetuo un’abitudine. Nel racconto La città tutta per lui di Italo Calvino, il protagonista Marcovaldo vive un breve idillio nella città svuotatasi per le ferie estive e capisce che il piacere non risiede tanto nel fare cose insolite, quanto nel vedere tutto in un altro modo.

Fermarsi non significa solo “smettere di muoversi”, ma anche prendersi un momento, per sé, per osservarsi, ascoltarsi e scoprire aspetti di sé che non saremmo riusciti a vedere in preda all’impazienza e all’agitazione. Fermarsi, anche solo per un istante, significa regalarsi attenzione, ossia volersi più bene”.

Quando nasce l’idea di raccontare questa storia?

L’idea di raccontare questa storia è nata nel momento in cui i miei figli mi hanno ricordato l’importanza di vivere la vita con uno spirito di meraviglia. Quando, nei momenti di sconforto, ho ritrovato il sorriso scoprendo tra le mie carte i disegni di mia figlia Antonella, che mi ritraggono al suo fianco, incorniciati in cuori rosa. Quando, a fine giornata, mi sono sorpreso ad aprire lo zainetto di scuola di mio figlio Angelo, trovandolo pieno di rametti, foglie, sassi e gusci di lumaca. Quando, ancora oggi, l’unica parola che mia figlia Allegra all’età di due anni pronuncia in maniera chiara è “papà”.

Fare qualcosa di bello per gli altri. È anche a questo che invita il libro?

 

La Bellezza si trova tanto nella natura che ci circonda quanto nelle piccole cose che avvengono accanto a noi. Sorprendere qualcuno con un gesto inaspettato, è altrettanto fonte di meraviglia. Fare qualcosa di bello per gli altri, o anche sé stessi, è un modo di donare attimi di felicità, ed è meraviglioso. E, citando le parole del poeta francese André Breton, “il meraviglioso è sempre bello, anzi, solo il meraviglioso è bello”.

 

 

Andrea Farotto autore dell’Almanacco Ci sono giorni…

Caos e rumore ci circondano, quanto è bello potersi sorprendere davanti alla bellezza semplice di un palloncino in cielo?

“Provare stupore è importante’, osserva l’esploratore norvegese Erling Kagge nel suo libro Il silenzio. È una sensazione stupenda, fine a sé stessa, un piccolo viaggio di scoperta’L’autore, dopo aver raggiunto a piedi e senza supporto i ‘tre poli’, il Polo Nord, il Polo Sud e la cima dell’Everest, riflette sul valore del silenzio, interrogandosi su che cos’è, dove lo si trova e perché è più importante che mai”.

 

 

Dopo queste avventure estreme, scopre la bellezza e il senso di piccole avventure come semplici passeggiate in città e nei boschi, o guardare un cielo stellato. E ci invita a cercare il silenzio, sia esteriore sia interiore. Il silenzio è un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo nel frastuono della vita quotidiana. Quindi, lasciamoci stupire non solo da spettacolari tramonti e panorami, ma anche dalle piccole cose, come la forma di un petalo o di uno stelo d’erba, le venature di una foglia, le screziature di un sasso, le pietre tappezzate di muschio… O come un palloncino in cielo!”. Citando le parole di Irene Greco, questo albo vuole essere un invito a “recuperare la bellezza in ogni dove poiché l’origine della meraviglia avviene dentro agli occhi di chi guarda

Ci sono giorni … ilustratato  da Lucia de Marco

In un albo testo e illustrazioni raccontano insieme la storia. Come avete collaborato?

Nel suo libro Leggimi prima, Irene Greco spiega bene come ‘gli albi illustrati sono un sistema complesso nel quale le energie creative dell’autore, dell’illustratore e dell’editore convergono, al fine di realizzare un progetto graficamente e morfologicamente coerente”. “Anche nel caso specifico dell’albo Ci sono giorni…, “tutto comunica qualcosa: la copertina, i risguardi, il frontespizio […]. Niente viene lasciato al caso”. “La forma finale del libro è proprio frutto di una lunga collaborazione, che è stata anche un’opportunità estremamente formativa per un autore esordiente come me e per la quale ringrazio Yuri Garrett, Direttore Editoriale, e Tatiana Pepe, Redattrice e Responsabile della collana Kids. Ognuno ha contribuito condividendo opinioni ed esperienze, tanto che la storia è un racconto scritto e illustrato in cui si intrecciano differenti narrazioni. Il manoscritto originario ha giovato di una progressiva semplificazione, con l’intento di lasciare il tempo a chi legge, o ascolta e osserva le illustrazioni, di riflettere e immedesimarsi nei personaggi che si incontrano in ogni pagina”. “Yuri e Tatiana hanno saputo cogliere l’essenza della storia e, grazie alla loro visione, abbiamo trasformato il testo affinché ogni parola trovasse la giusta collocazione”.

Cristina Marra

Cristina Marra: giornalista pubblicista, si occupa di critica letteraria da diversi anni con particolare riferimento alla narrativa giallo-poliziesca. È stata direttore artistico di numerosi festival tra Festival Lipari Noir, Arena Faletti di Ombre Festival, Calabria Noir Festival, Bologna on the road, le strade del noir, Festival del Giallo di Cosenza. È organizzatrice di diverse rassegne letterarie e ha scritto racconti noir presenti in diverse antologie.È Direttore della collana noir Emozioni d'inchiostro noir e Piccoli noir dell'editore Laruffa.